GROTTAMMARE – “Il 16 febbraio ricorre il X Anniversario dall’istituzione dell’Adorazione Eucaristica Perpetua(AEP) nella nostra Diocesi. Correva l’anno 2014, quando, per la prima volta avvenne l’Adorazione a Gesù senza interruzione, giorno e notte, presso la Chiesa di Sant’Agostino a Grottammare”.
Con questa parole Giulia Diamiani, responsabile dell’Adorazione Eucaristica Perpetua di Grottammare invita a questo importante appuntamento.
Giulia afferma: “Venerdì 16 febbraio alle ore 21.00, ringrazieremo Dio per questo Dono Immenso, con la Santa Messa che sarà presieduta presso la Chiesa di Sant’Agostino, dal Vicario Generale don Patrizio Spina e concelebrata da don Giorgio Carini, guida spirituale dell’Aep.
L’invito è aperto a tutti.
L’Adorazione Eucaristica Perpetua viene mantenuta principalmente da fedeli laici che adorano Il Santissimo Sacramento esposto nell’ ostensorio giorno e notte tutti i giorni dell’anno senza interruzioni eccetto il venerdì e il sabato Santo e quando la Santa Messa viene celebrata.
L’AEP è un dono di Dio alla sua Chiesa e per questi tempi.
Gli adoratori si impegnano personalmente alla continuità dell’adorazione ma essa non deve essere percepita come una devozione privata quanto piuttosto “una preghiera che raggiunge il mondo intero, un eminente servizio all’umanità”
Papa Francesco: “L’Eucaristia è la risposta di Dio alla fame più profonda del cuore umano, alla fame di vita vera: in essa Cristo stesso è realmente in mezzo a noi per nutrirci, consolarci e sostenerci nel cammino.
Purtroppo, al giorno d’oggi, a volte tra i nostri fedeli qualcuno crede che l’Eucaristia sia più un simbolo che la reale e amorevole presenza del Signore.
È più di un simbolo, è la reale e amorevole presenza del Signore. Auspico di recuperare il senso di meraviglia e di stupore per questo grande dono che il Signore ci ha fatto, e a trascorrere del tempo con Lui nella celebrazione della Santa Messa, così come nella preghiera personale e nell’adorazione del Santissimo Sacramento”.
“Credo che noi in questo tempo moderno – prosegue Papa Francesco – abbiamo perso il senso dell’adorazione. Dobbiamo riprendere il senso di adorare in silenzio, adorare.
È una preghiera che abbiamo perso, poca gente sa cosa sia questo, e voi Vescovi dovete catechizzare i fedeli sulla preghiera di adorazione; l’Eucaristia ci chiede di farlo. A questo proposito, non posso non menzionare la necessità di promuovere le vocazioni al sacerdozio, perché, come disse san Giovanni Paolo II: «Non esiste Eucaristia senza Sacerdozio» (Lettera ai Sacerdoti per il Giovedì Santo 2004). Ci vogliono sacerdoti per celebrare la santa Eucaristia”.
In conclusione Papa Francesco dichiara in merito: “Nell’Eucaristia incontriamo Colui che si è donato interamente a noi, che si è sacrificato per darci la vita, che ci ha amati fino alla fine. Diventiamo testimoni credibili della gioia e della bellezza trasformatrice del Vangelo solo riconoscendo che l’amore celebrato nel Sacramento non può essere tenuto per noi, ma esige di essere condiviso con tutti. Questo è il senso di missionarietà: tu vai, celebri la Messa, prendi la Comunione, fai l’adorazione… e dopo? Dopo esci, esci a evangelizzare, Gesù “ci fa” così… L’Eucaristia ci spinge a un amore fortemente impegnato per il prossimo, perché non possiamo veramente comprenderne e viverne il significato se teniamo chiusi i cuori ai fratelli e alle sorelle, specialmente a quanti sono poveri, sofferenti, sfiniti o smarriti nella vita.
Mi vengono in mente due gruppi di persone che dobbiamo andare a trovare sempre: gli anziani, che sono la saggezza di un popolo, e gli ammalati, che sono la figura di Gesù sofferente”.