Il 25 febbraio si è conclusa la missione di Emergenza Sorrisi in Iraq; la 27esima da quando l’Associazione è arrivata per la prima volta nel Paese. La doppia équipe di volontari, si legge in un comunicato, è arrivata a Nassirya il 16 febbraio scorso per operare, presso l’Habobbi Teaching, i piccoli pazienti, nati con una malformazione del volto o vittime di ustioni mai curate. Oltre a questo l’equipe italiana, composta da 14 volontari, si è adoperata nella formazione del personale medico locale, affinché possano essere il più possibile autonomi nelle loro attività quotidiane. La missione, guidata dal Presidente e fondatore di Emergenza Sorrisi, il Chirurgo plastico e Maxillo-facciale, Fabio Massimo Abenavoli, ha operato 166 pazienti. La squadra di Emergenza Sorrisi ha effettuato 400 visite specialistiche, oltre ai controlli su tanti bambini, già operati negli anni passati. La patologia più frequente riscontrata tra le persone operate è stata la labio-palatoschisi, ma ci sono stati tanti piccoli pazienti, che presentavano esiti di ustioni mai curati ed invalidanti. “Una missione straordinaria, questa appena realizzata in Iraq. Si tratta di una delle tante (la 27 esima), che in questi anni abbiamo portato a compimento, ma questa è stata davvero incredibile”, sottolinea Abenavoli.
“Sono arrivate oltre 500 famiglie da tutto il Paese, per farci visitare e operare i loro figli. Inoltre, dopo il nostro arrivo, quando le televisioni locali hanno iniziato a parlare di noi durante i telegiornali, la notizia si è sparsa ancora di più e centinaia di telefonate sono cominciate ad arrivare al centralino dell’ospedale. Abbiamo iniziato ad operare il giorno stesso in cui siamo arrivati, nonostante il lungo viaggio ed abbiamo continuato per tutti i giorni, tutto il giorno senza sosta, dalle otto di mattina fino alle otto di sera – ininterrottamente – sempre insieme ai medici locali, facendo anche ovviamente tanta attività di formazione specialistica ed ottenendo dei risultati davvero entusiasmanti. Ci siamo impegnati per tornare al più presto, nei prossimi mesi, per continuare questi interventi eccezionali ”. La doppia missione realizzata, composta da due équipe di medici ed infermieri volontari, è un progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese e della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale.