SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Educazione, tutela, sensibilizzazione e amore per il territorio. Sono questi i fattori chiave che muovono la costante attività di volontariato intrapresa dal Gruppo Fai Giovani San Benedetto del Tronto. Per capire come si articolano le numerose attività portate avanti all’interno di questa realtà, istituita nel 2019, abbiamo sentito il capogruppo Ilario Di Luca e alcuni volontari e volontarie: Valentina Betrò, Iride Santello, Enrico Tamburrini e Camilla Conforti.
Il Gruppo Fai Giovani San Benedetto nasce alcuni anni fa. Perché?
Ilario Di Luca – Come noto, il Fai, Fondo Ambiente Italiano è una fondazione italiana senza scopo di lucro, sorta nel 1975 con l’intento di agire per la tutela, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale italiano attraverso il restauro e l’apertura al pubblico dei beni storici, artistici o naturalistici ricevuti per donazione, eredità o comodato. Per far questo, il Fai ha creato diversi presidi sul territorio come le Delegazioni e i Gruppi Giovani i cui volontari mettono a disposizione il proprio tempo, la propria formazione e competenza, per realizzare eventi e progetti. Nel nostro Gruppo gli obiettivi del lavoro da intraprendere sono stati da subito chiari, e per svolgere queste attività abbiamo fin dall’inizio scelto una linea di inclusività di tutto il territorio, senza dimenticare che la linfa stessa del Fai sono i cittadini italiani che hanno la cultura a cuore. Del resto il Fai lavora con e per il territorio, e solo allargando la partecipazione alle nostre iniziative ma anche ai momenti di ideazione degli stessi possiamo far comprendere appieno l’obiettivo del Fai.
Quali sono gli aspetti che caratterizzano la vostra realtà?
Valentina Betrò – All’interno dell’organizzazione del Fai, i Gruppi Giovani sono caratterizzati dall’obiettivo di coinvolgere specificamente persone tra i 19 e i 35 anni attorno alla riscoperta e alla tutela del patrimonio culturale, artistico, paesaggistico, naturale del territorio. Infatti il nostro Gruppo è composto da volontari che si riuniscono periodicamente nel corso dell’anno, sia online che in presenza, e portano avanti una serie di iniziative ed eventi sul territorio, in modo autonomo ma sempre in coordinamento con la presidenza regionale del Fai e con gli altri Gruppi Giovani delle Marche. È importante sottolineare che il nostro volontariato non vuole in nessun modo sostituirsi a chi fa della cultura una professione: non siamo delle guide turistiche. Attraverso la passione dei giovani volontari che amano il nostro territorio cerchiamo di valorizzare i tesori e di sensibilizzare soprattutto gli altri giovani ai temi della cultura e dell’ambiente: obiettivo non sempre facile da raggiungere, ma fondamentale per la nostra società.
Quali sono le iniziative che portate avanti?
Iride Santello – In primis gli eventi nazionali proposti ogni anno dalla Fondazione come le Giornate Fai di Primavera, (marzo) e di Autunno (ottobre). Cerchiamo di proporre mete interessanti spaziando sul territorio, aprendo delle “chicche” a volte poco note agli stessi cittadini piceni e creando itinerari tematici non scontati. Per far questo ci avvaliamo della collaborazione degli aspiranti Ciceroni, ragazzi delle scuole superiori opportunamente formati dai propri professori. Si tratta di un momento dove il Gruppo è chiamato a lavorare con mesi di anticipo per ideare e organizzare al meglio l’evento, ma la fatica, che culmina nei due giorni di aperture al pubblico, è sempre ripagata dalla soddisfazione dei partecipanti, dei Comuni e delle realtà locali coinvolte. Nel corso dell’anno proponiamo inoltre vari eventi locali completamente ideati e organizzati da noi, di solito in collaborazione con enti, associazioni e realtà del territorio che condividono i nostri obiettivi di valorizzazione, cercando di proporre nuove idee e di coinvolgere i giovani, ma siamo aperti ai partecipanti di ogni età. Questa è la parte più divertente e creativa, in cui ogni componente del Gruppo può proporre idee e, una volta approvate, può unirsi ad altri per farle diventare realtà, con tutto quel lavoro di organizzazione che inevitabilmente richiede, e che soddisfazione una volta che l’evento è stato realizzato. Quello che ci stupisce e gratifica è che molte persone che partecipano ai nostri eventi spesso arrivano da fuori provincia o regione: questo vuol dire che il territorio del Piceno ha davvero un grande potenziale che va oltre le solite mete o il turismo balneare e che bisogna approfondire. Ci sono poi altre attività proposte dalla Fondazione, come il censimento dei Luoghi del Cuore, le campagne di sensibilizzazione promosse dal Fai, e la valorizzazione del nostro bene Fai regionale, l’Orto sul Colle dell’Infinito di Recanati, un luogo meraviglioso che viene gestito direttamente dal Fai e che è spesso sede di eventi.
Anche l’aspetto social ha un suo peso.
Enrico Tamburrini – Certo, dal momento che le persone, soprattutto i giovani, comunicano innanzitutto attraverso i social e gli smartphone. I mass media tradizionali come giornali, tv, radio, siti web, hanno ancora il loro peso, e cerchiamo di comunicare la nostra realtà e dunque le iniziative anche con il classico comunicato stampa o con articoli e interviste di approfondimento, ma gran parte della comunicazione si svolge sui canali social, ovvero le nostre pagine Facebook e Instagram (per trovarle basta cercare “Fai Giovani San Benedetto del Tronto”). Attraverso un lavoro costante cerchiamo di tenere aggiornati i nostri follower sulle nostre iniziative, ma anche su altri eventi interessanti sul territorio, ponendo inoltre l’attenzione su beni, luoghi, tematiche di rilievo tramite la ricondivisione di contenuti di valore. L’obiettivo non è puramente quello di acquisire follower, ma di suscitare in loro il desiderio di conoscerci, partecipare alle nostre iniziative e, magari, diventare volontario insieme a noi, se condivide la stessa passione per la scoperta della bellezza di ciò che ci sta intorno, e, naturalmente, divertirsi nel farlo. Questo auspicio è già diventato realtà diverse volte: alcuni dei volontari ci hanno contattato la prima volta direttamente sulle nostre pagine social, e oggi sono tra le nostre colonne portanti. Il Gruppo Fai Giovani San Benedetto va avanti grazie all’attività intrapresa dai volontari.
Come è possibile diventarlo e quali sono i requisiti richiesti?
Camilla Conforti – Il Fai è il risultato delle persone che lo compongono, dei loro obiettivi, pensieri e voglia di trasmettere l’amore per la propria terra. Il patrimonio storico, artistico e culturale italiano è l’elemento più importante che caratterizza la nostra nazione e merita di essere divulgato, valorizzato e visitato quotidianamente. Al fine di dare il proprio contributo in questa realtà è possibile proporsi come volontari Fai. Per diventarlo basta inviare una candidatura dal sito Fai, oppure contattare la delegazione o il gruppo più vicino al proprio comune (anche via social, profilo IG faigiovanisbt). Saranno loro stessi a ricontattarti, e dopo aver raccontato le motivazioni che ti hanno spinto a diventare volontario, farai parte del gruppo. Tutti possono diventare volontari Fai, basta avere una spiccata propensione a mettersi in gioco. Una persona che farà volontariato, probabilmente sarà appassiona della propria cultura, empatica, positiva e fortemente motivata a conservare la ricchezza che la circonda.