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Bande di giovanissimi, Don Gian Luca Rosati: “Vedo ragazzi che trascorrono troppo tempo da soli, il vuoto viene presto riempito dagli smartphone”

GROTTAMMARE – In questi giorni a Grottammare c’è un grande dibattito, anche sui social, per la presenza di gruppi di minorenni che stanno creando non pochi problemi, soprattutto nei pressi del centro cittadino.
A salire alla ribalta, in particolare, due fatti di cronaca: un ragazzino percosso da un gruppo di giovani minorenni, senza alcun motivo apparente, e una mamma con il suo bambino di due mesi nel passeggino, accerchiata da un gruppo di minorenni che pretendevano dei soldi.
L’assessore Bruno Talamonti, su “Il Resto del Carlino” ha evidenziato tutte le criticità. Il link dell’articolo: https://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/pestaggio-alla-pineta-grottammare-va-salvata-ci-sono-troppe-baby-gang-129faa04?fbclid=IwAR1jES0L3rO36CYAl58eYCNTdHDyTgZPFOLEHNQE5eRs_xC7N8ix9U2-Xdc

In merito è intervenuto don Gian Luca Rosati, parroco della Parrocchia di Cristo Re: “Ci vorrebbe maggiore compagnia: come parroco, vedo ragazzi che trascorrono troppo tempo da soli, senza alcuna compagnia da parte di genitori, nonni, educatori giovani o adulti. Vedo bambini piccoli piccoli che nel passeggino giocano con lo smartphone perché così stanno buoni. Vedo ragazzi che ingenuamente vanno in giro con pistole ad aria compressa pensando che siccome non sono pistole vere, si possono tranquillamente esibire in piazza e in altri luoghi pubblici senza alcun pericolo, quando i miei nonni si raccomandavano di non andare in giro per strada con le pistole giocattolo…

E m’è sembrato strano dover essere io a dirlo a ragazzi delle superiori che mi guardavano stupiti e mi chiedevano: “Perché?”.

Ma come “Perché?”: da lontano può sembrare una pistola vera… con tutte le conseguenze che ne possono derivare. Vedo ragazzi avvicinati da ragazzi un po’ più grandi che li coinvolgono nelle loro bravate… E raramente vedo qualche adulto che li richiama facendogli notare l’errore. E sarebbe ancora in tempo: in fondo sono ragazzini delle medie e dei primi anni delle superiori; sono ragazzi che se gli offri una merenda in oratorio si mettono pure a piangere perché non se l’aspettano e ti ringraziano all’infinito per un pezzetto di crostata…
Bisogna fargli compagnia ai figli e ai nipoti, altrimenti il vuoto viene presto riempito dagli smartphone e dalle immagini che lì facilmente si trovano e bambini e ragazzi si ritrovano “rapiti” e “sequestrati” dalle idee e dalle azioni più violente o da personaggi che non sono in grado nemmeno d’essere maestri di se stessi, ma nella finzione dello schermo sembrano persone di successo, donne e uomini prepotenti, fuorilegge e vincenti. Ci vuole compagnia a scuola e fare di tutto perché non rimanga indietro nessuno, perché l’umiliazione di non essere all’altezza del ritmo degli altri genera frustrazione e la frustrazione porta a commettere “falli di frustrazione” e questi ragazzi si ritrovano, dopo aver devastato una pineta, a non sapere nemmeno perché l’hanno fatto. Ho chiesto loro più volte: “Ma perché lo hai fatto?” e quasi sempre mi hanno guardato fisso, senza sapere che rispondere. Ricominciamo a farci compagnia! Non è mai troppo tardi e nessuno è perso!”

Redazione: