GROTTAMMARE – Domenica 24 marzo si è svolta a Grottammare l’apertura per due giorni della Chiesa di S.Lucia, chiusa per restauro, grazie al parroco Mons. Federico Pompei che ha concesso la riapertura in occasione delle giornate il FAI.
Il parroco don Pompei: “A seguito del sisma del 2016 la chiesa è rimasta chiusa al pubblico per alcune criticità strutturali nei locali della sagrestia.
C’erano inoltre altre problematiche già presenti precedentemente.
Sono contento di aver contribuito a riaprire una chiesa così viva e in fermento, dopo otto anni, grazie a Dio.
Ringrazio poi: il vescovo Carlo Bresciani, che ha approvato la proposta della Parrocchia di San Giovanni Battista di voler restaurare la Chiesa di Santa Lucia ed inviare la pratica alla CEI- Edilizia di Culto per ottenere il contributo richiesto; la Regione Marche, nella persona del commissario straordinario di Governo per la ricostruzione post sisma nelle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, Guido Castelli, che subito ha accolto il progetto di restauro, facendosi promotore presso la Regione Marche; i progettisti dei lavori: l’ing. Francesco D’Ercoli , l’arch. Danilo Spinozzi e l’arch. Celeste d’Ercoli; l’Impresa Di Giuseppe Osvaldo s.r.l., la ditta che ha materialmente eseguito i lavori. Ringrazio infine l’artista Luciano Capriotti, che ha realizzato e donato alla chiesa di Santa Lucia la Via Crucis in 18 graffiti su pannelli di cemento e un omaggio permanente a Papa Sisto V, visitabile al piano superiore della Chiesa, nella sala in memoria di mia madre, Concetta Merlini, nata al cielo il giorno di Santa Lucia, il 13 dicembre 2022″.
La Chiesa voluta dalla sorella del pontefice Sisto V, Camilla Peretti alla morte del fratello, nel 1590, affinchè venissero nobilitate le umili origini del modesto luogo natale di entrambi, la costruzione durò cinque anni, terminata nel 1595. Bisognosa di restauro a causa della vetustà e delle ulteriori lesioni del terremoto del 2016, soggetta ad infiltrazioni di acqua a causa di una sorgente che scaturisce dal monte retrostante, la Chiesa di S.Lucia è in restauro grazie a 252 mila euro della CEI , ossia la Conferenza Episcopale Italiana ai quali si sono aggiunti 110 mila euro dalla Regione Marche. Grazie al Vescovo Carlo Bresciani della Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, sensibilizzato dal parroco di Grottammare ( San Pio V e San Giovanni Battista) Mons. Federico Pompei, è stata finalmente posta l’attenzione su una delle chiese più significative della cittadina rivierasca. Dedicata a Santa Lucia, Santa del dì natale di Felice Peretti, alias Sisto V , ossia il 13 dicembre ( 1521) , l’edificio presenta numerosi rifacimenti risalenti al XVIII secolo, che le famiglie nobili di Grottammare avevano dedicato a questa chiesa. Numerose sono le opere all’interno, bisognose di restauro, dalle pale d’altare alle tele degli altari laterali, dedicate a San Vincenzo Ferreri e a San Francesco di Paola, ai numerosi e preziosi reliquiari presenti, tutti risalenti al ‘600 ed al ‘700.
In origine la chiesa di Santa Lucia aveva delle stoffe rosse con frange dorate che pendevano dai quattro angoli, essendo a croce greca, d’eccellenza.
Una curiosità riguarda il cunicolo perimetrale per tre lati, da anni fa percorso, dove venne fatta convogliare la piccola sorgente che impediva la costruzione della chiesa. Percorrendo lo stretto anfratto, ci si trova immersi in una capsula del tempo, con mura delle case del ‘500, coppi dei tetti del tempo, appartenenti alle case acquisite da Camilla in loco per far spazio all’edificazione della Chiesa.
Quanto alla nascita di Sisto V è per tradizione consolidato che sia avvenuta in una grotta o cantina semi interrata della casa limitrofa, dove viene conservato un arco gotico, palazzo appartenente alla famiglia “De Vecchis” di Fermo, dove il padre e la madre di Felice lavoravano come domestici.
Bravissimi i giovani studenti del territorio che fungevano da Miniguide con grande professionalità.