Si intitola “Misericordia io voglio e non sacrifici” il Sussidio pastorale preparato dall’Ufficio liturgico nazionale e dall’Ispettorato dei cappellani delle carceri per promuovere e sensibilizzare l’attenzione verso il mondo delle carceri. Si tratta di uno strumento agile – contenente le parole dei Pontefici sul tema e alcune proposte per l’animazione liturgica – che ogni comunità potrà utilizzare per declinare tale sensibilità secondo le modalità che riterrà più opportune.
“Questo Sussidio vuole essere un segno di attenzione delle Chiese in Italia per quanti sono stati privati della loro libertà personale e di incoraggiamento per coloro che operano nelle carceri. È un modo per ‘visitare’, per oltrepassare le porte chiuse e le sbarre, per farci prossimi”, spiega nella presentazione mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei. Ecco allora che, aggiunge, queste pagine diventano “una mano tesa, un abbraccio, una parola di conforto, un’azione concreta affinché questi fratelli non siano solo destinatari di una buona azione ma protagonisti del proprio riscatto e del proprio futuro”.