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Don Patrizio: “Grazie Vescovo Carlo per tutte le volte che ci ha ricordato quanto fosse bello il nostro presbiterio”

DIOCESI  – In occasione del suo settantacinquesimo compleanno, pubblichiamo la lettera di auguri rivolta al Vescovo Carlo Bresciani da parte del Vicario Generale, Don Patrizio Spina.

Caro Vescovo Carlo, Buon Compleanno!
Oggi è un giorno importante. Volenti o nolenti, facciamo sempre memoria del tempo che si è vissuto e di come lo si è vissuto. È un giorno in cui si ha modo di ringraziare il Signore per quanto ha operato nella nostra vita e, attraverso la stessa, nella vita degli altri.

Inoltre, la domanda che è presente in molti di noi è la medesima: Adesso che lei, con questo compleanno, riconsegnerà il suo mandato di pastore alla Chiesa, cosa succederà e cosa vivremo?
Mi permetto di immaginare la sua reazione, il suo sguardo accogliente e rassicurante, quasi a ricordarci quello che la Parola di Dio ci suggerisce: “Vi è mai mancato qualcosa lungo la via?” ( cfr Luca 22,35).
Nulla, Signore, non ci è mancato nulla – rispondiamo. E allora nemmeno ora ci mancherà qualcosa, perché lei ci ha costantemente provocato a rimettere la nostra vita e le nostre speranze in Colui che non ci ha mai deluso.

Ce lo ha testimoniato con la sua tenacia ad essere perseverante nella speranza, anche – e soprattutto mi verrebbe da dire – nei momenti più impegnativi.
Ci ha sempre provocato ad ammirare la bellezza che è nella nostra Chiesa Truentina per impegnarci sempre più e sempre al meglio nel costruire relazioni vere, impastate di delicata attenzione e profumato perdono. E, mentre a volte ci sembrava di esserci impantanati nelle sabbie mobili delle incertezze, a più riprese ci ha spronato a liberarci dalla zavorra che appesantiva il cuore e ci faceva abbassare lo sguardo, annebbiando la speranza.
Grazie per tutte le volte che ci ha ricordato quanto fosse bello il nostro presbiterio, con tutte i suoi doni e le sue fragilità, e come fosse ancora più appassionante impegnarci tutti per la sua crescita. Per spiegare ancor meglio quale fosse il suo pensiero ed il suo sogno, in uno dei suoi scritti ci presentò quel bellissimo apologo della tradizione sufi che racconta di come “un giorno, un re si recò dal grande mistico Farid. S’inchinò e gli offrì un paio di forbici tempestate di diamanti. Farid le ammirò, ma le restituì al visitatore: «Grazie per il dono magnifico; ma io non ne faccio uso. Dammi piuttosto un ago». «Ma se hai bisogno di un ago, ti saranno utili anche le forbici», replicò il re. «No – spiegò Farid – le forbici tagliano e separano. Un ago, invece, cuce e unisce ciò che era diviso. Il mio insegnamento è fondato sull’amore e sulla comunione. Mi occorre un ago per ricucire l’unità e non le forbici per tagliare e dividere».

Oggi le auguriamo di continuare a conservare sempre il suo sguardo su Cristo ed aiutare anche noi a fare lo stesso, per non affogare nei marosi delle nostre suggestioni.
Le auguriamo di cuore di vivere serenamente questa stagione della sua vita e, con le parole di San Francesco d’Assisi,
«Onnipotente, santissimo, altissimo e sommo Iddio,
ogni bene, sommo bene, tutto il bene, che solo sei buono,
fa’ che noi ti rendiamo ogni lode, ogni gloria, ogni grazia,
ogni onore, ogni benedizione e tutti i beni.
Fiat! Fiat! Amen.» ( FF 265)
le assicuriamo la nostra amicizia ed il nostro affetto.
Dio la benedica, carissimo Vescovo Carlo.

Con rinnovato affetto,
don Patrizio