È il monito a braccio del Papa, nella catechesi dell’udienza di ieri, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla virtù della pazienza. “Cerchiamo le persone per i loro volti, per il loro cuore, e non per gli sbagli”, l’invito a braccio di Francesco, insieme a quello ad “ampliare lo sguardo, non restringendo il campo del mondo ai nostri guai”, come invita a fare l’Imitazione di Cristo: “Occorre dunque che tu rammenti le sofferenze più gravi degli altri, per imparare a sopportare le tue, piccole”, ricordando che “non c’è cosa, per quanto piccola, purché sopportata per amore di Dio, che passi senza ricompensa presso Dio”. “Quando ci sentiamo nella morsa della prova, come insegna Giobbe, è bene aprirsi con speranza alla novità di Dio, nella ferma fiducia che egli non lascia deluse le nostre attese”, ha concluso il Papa.