DIOCESI – “Abbiamo celebrato, insieme ai membri di una comunità del Cammino Neocatecumenale di S. Egidio alla Vibrata, che terminano il loro cammino, la grande veglia pasquale ripercorrendo momenti importanti della storia della salvezza”.
Con queste parole il Vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Mons. Carlo Bresciani ha aperto la propria riflessione in occasione della Solenne celebrazione della Veglia Pasquale presso la Cattedrale Madonna della Marina.
La Veglia pasquale si è svolta in quattro “momenti” il Lucernario, con la benedizione del fuoco, l’accensione del cero e la processione; la Liturgia della Parola, caratterizzata da sette letture; la Liturgia battesimale, il rinnovo delle promesse battesimale e l’aspersione dell’acqua benedetta e la liturgia Eucaristica, con la quale i fedeli hanno partecipato sacramentalmente al mistero della morte e resurrezione di Cristo.
Vescovo Bresciani: “Cosa ci ha detto questa veglia? Una cosa, tra tante altre, certamente molto importante: Dio non ha mai abbandonato il suo popolo. La storia della salvezza è stata un continuo abbandonare Dio da parte del popolo eletto, ma Dio non ha mai abbandonato il suo popolo, perché è un Dio fedele. Questo è il fondamento della nostra speranza in lui. Questa fedeltà ha avuto il suo vertice in Gesù: Dio lo ha inviato nel mondo, lo ha accompagnato come un padre accompagna il figlio, e alla fine non lo ha abbandonato nella morte, ma gli ha ridato la vita. Noi, questa notte, celebriamo nella gioia la fedeltà di Dio manifestatasi in Gesù. L’abbiamo fatto suonando le campane, cantando il Gloria a Dio e l’alleluia pasquale, che significa: lode, gloria a Dio che ha ridato la vita a colui che era morto ed ora è vivo.
Gesù è stato fedele al Padre fino alla morte e alla morte in croce e questo ha permesso al Padre di manifestare in lui tutta la potenza del suo amore donatore di vita. Solo perché Gesù è stato fedele ha potuto entrare nella gloria della vita nuova della resurrezione. Questa fedeltà è ciò che era mancato al popolo eletto: lo abbiamo sentito nelle letture della veglia di poc’anzi. Nella prova il popolo d’Israele aveva preferito altre strade, pensando così di costruire un futuro più sicuro e salvare la vita, ma ciò si è sempre manifestato ingannevole. Le strade che portano ad abbandonare Dio conducono sempre a vicoli ciechi e a drammi umani senza fine. Il popolo, amato da Dio, nella prova non aveva saputo tenere viva la speranza in Dio e nelle sue promesse. Tutto il contrario di ciò che ha fatto Gesù, sapendo bene che senza fedeltà non c’è amore.
Nella Pasqua noi celebriamo contemporaneamente la fedeltà e l’amore di Dio Padre e la fedeltà e l’amore di Gesù al Padre e agli uomini amati da Dio: è da questo incontro che è scaturita la scintilla della vita che ha sconfitto la morte.
Troviamo qui un insegnamento importante anche per noi tutti: fedeltà e amore sono la scintilla che fa scaturire la vita, sono le strade della vita; sono le strade di Dio e dovrebbero essere anche le nostre, se vogliamo la vita. È stata la mancanza di fedeltà e di amore che ha sempre portato grandi drammi nella storia umana e che ha portato a condannare a morte a Gesù. L’amore vero non dà mai la morte, ma la vita.
Anche noi con il salmo 40 questa notte possiamo esultare insieme al Risorto:
Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Tra poco rinnoveremo le promesse del Battesimo con il quale siamo stati immersi nella morte e resurrezione di Gesù, fatti quindi partecipi della sua vita di Risorto. Accogliamo con gioia e lodiamo il Signore per la vita nuova che ci ha donato.
È meraviglioso vedere come Gesù continua a far sentire il suo amore anche in un mondo che sembra distratto da tutt’altro, in cui il rumore delle armi sembra voler superare la flebile voce della pace. Gesù attira a sé solo con la forza che scaturisce dal suo amore che rimargina i segni di morte che soffocano la forza e la ricchezza della vita umana.
Carissimi fedeli, Gesù risorto ci indica la strada di una vita che non delude, nonostante la minaccia della morte. Seguiamolo nella fedeltà e nella fiducia e anche noi potremo ripetere con Gesù il salmo 40.
Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Sì, veramente Cristo è risorto dai morti. Amen. Alleluia. In Lui la nostra speranza riprende vita. Che tutti noi possiamo risorgere con lui a vita nuova. Lo auguro a me stesso, mentre lo auguro di cuore a tutti voi carissimi. Buona Pasqua!”
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