Nel giorno di Pasqua, la rete teologica latinoamericana “Amerindia Continental” ha lanciato l’Osservatorio latinoamericano della sinodalità. Questo spazio è stato concepito come “una proposta riflessiva e comunicativa per accompagnare e sostenere il processo sinodale della Chiesa, così come il Sinodo della Sinodalità”.
“Il nostro impegno è per una Chiesa in comunione, partecipazione e missione, che va verso il popolo di Dio e le periferie esistenziali. L’obiettivo è riscoprire le sue opzioni prioritarie per gli ultimi e gli esclusi”, si legge nel sito web dell’iniziativa.
L’Osservatorio fa parte di un ampio discernimento del collettivo latinoamericano e caraibico Amerindia. A partire dalla sua missione prioritaria di riaffermare l’opzione preferenziale per i poveri e gli esclusi, “ciò implica evidenziare la proposta di nuovi modelli di Chiesa comunitaria, partecipativa e sinodale”.
Questo è anche un contributo dalla prospettiva della teologia latinoamericana come contributo alla Chiesa universale. “Non possiamo dimenticare questa esperienza sinodale latinoamericana e caraibica di liberazione”, commenta Alejandro Ortiz. Il teologo messicano sottolinea che l’America Latina e i Caraibi hanno “una storia di speranza e di azione, di contemplazione e di scelta”. Dal suo punto di vista, è una storia piena di Vangelo, quindi piena di amore, giustizia e compassione. Da qui, ribadisce Ortiz, che fa parte dell’équipe di coordinamento di Amerindia, “dal profondo del nostro essere ecclesiale latinoamericano e caraibico costruiamo questo osservatorio”. Se da un lato l’Osservatorio latinoamericano della sinodalità vuole essere una finestra per osservare le dinamiche dello Spirito intorno alla sinodalità, “dall’altro vuole essere una porta da cui possano passare le questioni sociali fondamentali che ci condizionano e ci soffocano, per poterle affrontare con la forza del Vangelo”.