di Irene Natali
MONTELPARO – È stata una Pasquetta alla scoperta delle erbe spontanee, quella vissuta lo scorso 1 Aprile a Montelparo, un territorio ricco di biodiversità.
Spesso non conosciamo il territorio che viviamo, le sue tante risorse, le proprietà naturali e gli utilizzi delle erbe che vi nascono spontaneamente, le tante tradizioni legate a queste erbe. Il giorno di Pasquetta è stata l’occasione per scoprirle e conoscerle.
Montelparo è un paese caratterizzato da una biodiversità molto varia: in brevi tratti è possibile trovare orchidee spontanee, ginestrini, ginepri, alberi e arbusti di diverso tipo, oltre a tante erbe come pimpinella, strigoli, tarassaco, erba viperina, malva, muscari dagli utilizzi più vari: da mangiare in misticanze o insalate, per unguenti, per tisane dalle proprietà calmanti.
Insieme alla guida naturalistica Marisa Nanni, il giorno di Pasquetta è stata l’occasione ideale per una scampagnata nel verde. Non solo per la scoperta del verde, ma anche per le storie e gli aneddoti ad esso legate: i ricordi di un passato da tenere vivo, perché rappresenta le nostre radici.
La scampagnata si è conclusa alla chiesa francescana di Santa Maria in Camurano, un’antica chiesa di campagna risalente al XVI secolo che presenta la particolarità di una pinturetta al suo interno. L’edificio dà il nome ad un’intera contrada.
Qui, prima di una tradizionale colazione pasquale, si è giocato a scoccetta (ncoccetta per i Montelparesi): si tratta di un gioco con le uova sode, una volta vero e proprio modo per conquistarsi un pranzo di Pasquetta. Fatte bollire le uova, ci si scontra a coppie: si sceglie un uovo ciascuno e si colpiscono punta contro punta, chi rompe il guscio vince e si porta l’uovo a casa. Ne esisteva anche una versione alternativa, in una sorta di gioco delle bocce con le uova sode.
L’evento è stato realizzato dalla guida naturalistica Marisa Nanni (su Facebook e Instagram con il progetto MarchePlace) con la collaborazione dell’Associazione Culturale Hands e la segretaria dell’Associazione Combattenti di Montelparo, Cristina Franca.
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Brava Irene