Si terrà a Grado (Gorizia), presso il Palazzo Regionale dei Congressi, dall’8 all’11 aprile il 44° Convegno Nazionale delle Caritas Diocesane, intitolato “Confini, zone di contatto e non di separazione”.
Dopo l’ultimo Convegno Nazionale, che si è svolto lo scorso anno a Salerno e che era focalizzato sulle periferie, questo è “un tempo favorevole per osare come Chiesa, per rinnovare i cammini, percorrendoli, non da solitari, ma insieme, con audacia, creatività e speranza nonostante le difficoltà, pronti a ‘sconfinare’ dai percorsi abituali, guidati dallo Spirito”, si legge nella nota di presentazione dell’evento.
“Il Vangelo – prosegue Caritas Italiana – non è una notizia che si può chiudere in spazi e limiti, ma è notizia in movimento; incontro e annuncio sono dei processi. Il confine non è una linea tra dentro e fuori; è come una porta: permette di uscire e di entrare, ma si può anche chiudere e bloccare. E, mentre chiudi l’altro fuori, in realtà chiudi anche te dentro. Il confine segna inoltre il collegamento tra centro e periferia: può essere luogo di incontro e di annuncio o luogo di distanza a confinamento, dipende da come utilizziamo la porta”.
Molte sono dunque le chiavi di lettura che la parola “confine” può dare, l’intento è “fornire prospettive più che analisi sul passato”. In questo senso si ricorda l’invito di Papa Francesco durante la GMG di Lisbona a “ripensare i confini come ‘zone di contatto’ e non di separazioni ed egoismi che portano inevitabilmente a conflitti”.
Interverranno, tra gli altri, Mons. Francesco Moraglia, presidente della Conferenza Episcopale del Triveneto, Mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, presidente di Caritas Italiana, Mons. Michael Landau, presidente di Caritas Europa, Mons. Alojzi Cvikl, presidente Caritas Slovenia, il Cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria.
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