Benedetta Capelli – Città del Vaticano, Vatican News

Parte da una domanda la riflessione del Papa al Regina Caeli riguardo al Vangelo della Domenica della Divina Misericordia, istituita da san Giovanni Paolo II nella seconda domenica di Pasqua. “Avere la vita”: che cosa significa? La risposta è nell’incontro con Gesù risorto che trasforma le piaghe in canali di misericordia.

Basta fissare lo sguardo su Gesù crocifisso e risorto, incontrarlo nei Sacramenti e nella preghiera, riconoscerlo presente, credere in Lui, lasciarsi toccare dalla sua grazia e guidare dal suo esempio, sperimentare la gioia di amare come Lui. Ogni incontro vivo con Gesù ci permette di avere più vita.

Affacciato dalla finestra del suo studio, davanti a una folla di circa 15 mila persone, Francesco riflette sul fatto che nel mondo in cui viviamo si può “avere la vita” in tanti modi. “C’è chi riduce l’esistenza – spiega – a una corsa frenetica per godere e possedere tante cose: mangiare e bere, divertirsi, accumulare soldi e roba, provare emozioni forti e nuove”. È una strada sterile, piacevole a prima vista ma che non approda alla felicità, e anche perché esperienze come il dolore, l’amore, il limite e la morte restano senza risposta.

E poi rimane inappagato il sogno che ci accomuna tutti: la speranza di vivere per sempre, di essere amati senza fine.Oggi il Vangelo dice che questa pienezza di vita, a cui ciascuno di noi è chiamato, si realizza in Gesùè Lui a darci quella pienezza di vita. Ma come accedervi, come farne esperienza?

I canali della misericordia

Guardare agli apostoli per trovare la via: è quello che suggerisce Papa Francesco. Dopo la morte di Gesù, sono uomini provati, chiusi nel Cenacolo, “spaventati e scoraggiati”, è in quel momento buio che il Risorto si fa incontro e mostra le sue piaghe.

Erano i segni della sofferenza e del dolore, potevano suscitare sensi di colpa, eppure con Gesù diventano i canali della misericordia e del perdono.

La vita nuova

Quel toccare di Gesù, il suo mostrarsi rendono gli apostoli certi della Risurrezione.

Così i discepoli vedono e toccano con mano che con Gesù la vita vince, sempre, la morte e il peccato sono sconfitti, con Gesù. E ricevono il dono del suo Spirito, che dà loro una vita nuova, da figli amati – vita da figli amati –, impastata di gioia, amore e speranza. Io domando una cosa: voi avete speranza? Ognuno si domandi: “Come va la mia speranza?”.

“Ogni incontro con Gesù, un incontro vivo con Gesù – aggiunge il Papa – ci permette di avere più vita. Cercare Gesù, lasciarci incontrare – perché Lui ci cerca – aprire il cuore all’incontro con Gesù”. Infine Francesco invita ad interrogarsi sulla Risurrezione di Gesù, sulla nostra relazione con Lui, sull’amore verso i fratelli. Invita a chiedere a Maria il dono di una fede più grande in Gesù risorto per “avere la vita” e diffondere la gioia della Pasqua. Al termine della preghiera mariana, il Papa ha invitato a negoziare e siglare la pace in particolare nella martoriata Ucraina, in Palestina e in Israele.

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