MONTEPRANDONE – Monteprandone ha reso omaggio all’artista Nazareno Luciani, prematuramente scomparso lo scorso agosto, intitolandogli la sala delle esposizioni del GiovArti, un luogo che nei dieci anni di vita del centro ricreativo per giovani è stato animato dallo stesso Luciani con esposizioni, mostre, collettive di giovani artisti emergenti.

E proprio quei giovani artisti non sono mancati alla cerimonia organizzata dall’Amministrazione comunale, sabato 6 aprile, che ha visto tantissime persone, amici, conoscenti, rappresentanti di associazioni locali, stringersi attorno alla moglie Santa Perotti, al figlio Lorenzo e alla famiglia di Luciani per celebrare l’uomo, l’artista, il talent scout da trent’anni attivo nel mondo dell’arte contemporanea, pioniere dell’arte contemporanea a Monteprandone, dove negli anni ’80, ha aperto un laboratorio d’arti visive, denominato poi spaziomOHOc.

Dopo lo scoprimento della targa che, oltre a indicare il nuovo nome del luogo “sala delle esposizioni Nazareno Luciani” riproduce OHO l’anima(le) feticcio sempre presente nell’opera di Luciani, il sindaco Sergio Loggi, insieme al vicesindaco Daniela Morelli, all’assessore alla cultura Roberta Iozzi e all’assessore al patrimonio Christian Ficcadenti, ha spiegato così le motivazioni di questa scelta.

“È trascorso meno di un anno dalla scomparsa di Nazareno Luciani e fa ancora strano pensare a lui come a qualcuno che non è più tra noi – ha dichiarato Loggi – con questo riconoscimento, credo di poter dire che in qualche modo Nazareno e il suo spirito creativo, siano ancora qui con noi. L’intitolazione della sala delle esposizioni del GiovArti a Nazareno Luciani è il nostro modo per onorare la sua memoria e la sua vita artistica, ma vuole anche essere un invito a non disperdere l’immenso patrimonio di arte, bellezza e cultura che Nazareno ci ha insegnato a conoscere e valorizzare. Per questo mi auguro che l’associazione Officina San Giacomo possa continuare ad operare sul nostro territorio per molti anni ancora, proseguendo su quel percorso culturale già tracciato da Nazareno”.

Commozione per i familiari di Luciani che, attraverso le parole della moglie Santa, hanno ringraziato l’Amministrazione comunale e i tanti presenti, a testimonianza dell’intensa vita umana ed artistica di Nazareno.

Ad impreziosire la cerimonia è stata l’installazione dell’artista abruzzese Serena Vallese, curata da Alessandra Morelli, storica collaboratrice di Luciani che, in un messaggio letto da Santa Perotti, ha così spiegato la performance: “Celebrando Nazareno, oggi celebriamo questa stanza vuota come un luogo orfano della sua fonte di vita, ma che ha “assorbito” così tanta passione, da poter continuare a ‘fiorire’ ”.

Nelle parole di Serena Vallese la spiegazione della sua opera: “La radice disegnata è origine, principio, fonte e causa. La polvere di carta è un materiale effimero, evocatore del passaggio del tempo che lascia dietro di sé tracce quasi impercettibili. Ma come accade nei cicli della Natura, da tracce così labili il vissuto dei ricordi prende vita, per rigenerarsi silenziosamente in forme diverse. La mancanza diventa, così, presenza, lo spazio ed il tempo momenti essenziali di scoperta e rinascita”.

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