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Trasferimento migranti a Sant’Egidio, Sindaco Romandini “Sono per una giusta accoglienza e redistribuzione”

Di Valeria Veramonti

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Si è svolta, domenica 7 aprile, presso l’hotel Concorde in Paolantonio di Sant’ Egidio alla Vibrata, un’assemblea pubblica rivolta alla cittadinanza per spiegare le modalità di accoglimento degli stranieri nel Comune abruzzese a partire dalla prossima settimana presso il nuovo centro di accoglienza individuato dalla Prefettura nell’ex Hotel Abruzzo – Marche.

Presenti il Sindaco Elicio Romandini, i Carabinieri della Locale Stazione, il Comandante della Polizia Locale, Valerio Biocca, ed alcuni esponenti della Giunta Comunale.

Il Sindaco ha iniziato l’incontro, specificando che lui stesso è stato informato formalmente di questa individuazione e della relativa modalità di accoglienza solo in data 29 marzo 2024.

Romandini precisa difatti: “Il Prefetto di Teramo mi ha comunicato della decisione della Prefettura de L’Aquila che ad accogliere saremmo stati noi. Vi è una imposizione di legge, infatti, che fa capo ad un Accordo Stato-Regioni su decisione del Governo, come da Decreto Cutro del 5 maggio 2023, con cui si è deciso di incaricare le Regioni per una equa re-distribuzione sul territorio dei migranti. Le Prefetture sono incaricate di reperire strutture idonee”.

Ricordiamo che le Prefetture possono prevedere l’istituzione di Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e il loro affidamento a soggetti privati mediante le procedure di affidamento dei contratti pubblici (d.lgs. 142/2015, articolo 11).  Qualora si esaurissero i posti disponibili nei centri governativi, si istituiscono le Strutture di accoglienza provvisoria.

In particolare, la normativa ha creato un nuovo tipo di Cas che può essere attivato dalle Prefetture in caso di indisponibilità nei centri governativi. Tali strutture sono attivate con le stesse modalità dei Cas e si differenziano da questi e dagli altri centri governativi solo rispetto ai servizi erogati che, in questi casi, sono ridotti ulteriormente.

La Prefettura di Teramo, nella fattispecie, per ricercare strutture pubbliche o private adatte, ha incaricato una società, la quale, a Sant’Egidio, ha  individuato l’ex hotel Abruzzo-Marche.

“Ho visto – ha proseguito Romandini – la richiesta di ristrutturazione del locale pervenuta il 29 marzo 2023 come centro anziani e poi come centro immigrati per persone in difficoltà. All’inizio del 2024  è stata dichiarata l’agibilità e la fine lavori. Incaricata, dalla Prefettura di Teramo,  una cooperativa  per la sua gestione, a seguito di aggiudicazione di un bando. Ho specificato che la struttura può contenere al massimo ventotto persone secondo i requisiti previsti per una struttura adibita ad hotel. La Prefettura mi ha fatto notare, però, che i parametri dell’urbanistica non sono validi nel caso del Decreto Cutro e che, con ordinanza prefettizia, possono essere cambiati per esigenze di necessità e urgenza.  La ditta che ha comprato l’edificio ha ristrutturato l’immobile per poter ospitare centodieci persone. Ad oggi, a seguito di ampia discussione con tecnici, Prefetto, dirigenti comunali, Forze dell’Ordine, è stata confermata una capienza massima di sessanta persone”.

“Io sono per una giusta accoglienza e redistribuzione – ha concluso il primo cittadino santegidiese –:  mi informano che dieci di loro lavorano già in una impresa edile e tutti hanno già  i documenti e sono identificati. Entro la prossima settimana dovremo provvedere alla loro residenza. Ho informato il Comando Carabinieri di Alba Adriatica per un rafforzamento della sicurezza sul territorio, vi sarà maggiore videosorveglianza sulla strada e maggiore illuminazione.

L’esigenza di un centro a Sant’Egidio nasce dal soprannumero degli altri centri dei Comuni limitrofi. Noi, infatti, non siamo l’unico Comune che ospita un centro di accoglienza. Vi faccio l’esempio di Mosciano Sant’Angelo, che ha un centro con duecentonovanta persone, di Roseto degli Abruzzi, con quattrocento persone, di Civitella del Tronto e Campli, ciascuno con cento ospiti. In altri Comuni pare che non vi siano problemi: essi possono liberamente uscire e circolare per il territorio, con 2,5 euro al giorno forniti. La Cooperativa fornirà servizi di psicologia, traduttori, mediatori linguistici e culturali, ma non sotto il nostro controllo:  il potere del Comune quindi sarà limitato. Purtroppo, non ci sono risorse maggiori da destinare alla risoluzione della problematica, ma faremo il massimo. Dobbiamo pensare che noi siamo stati più fortunati e che metteremo tutto il nostro impegno”.

Dalla prossima settimana, dunque, vi sarà l’arrivo dei primi venticinque stranieri, poi arriveranno a gruppi da dieci. Si tratta di persone provenienti dall’Africa e dall’Asia, già presenti sul territorio,  uomini adulti tra i diciotto ed  i trentacinque anni.

Alla domanda di un cittadino che ha chiesto chiarimenti in merito al motivo del loro arrivo in Italia, il primo cittadino ha precisato che il Comune deve ancora “verificare se siano rifugiati politici o per motivi di guerra, ma sono già tutti identificati e muniti di documenti”.

A conclusione, il Sindaco Romandini ha ringraziato le Forze dell’Ordine e tutti i partecipanti.

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