Dopo una introduzione teorica sul valore sociale del corpo, da elemento biologico per eccellenza a strumento per il raggiungimento di obiettivi sociali, l’esperta condurrà il pubblico tra i rituali delle società tradizionali e le manìe di quelle moderne: “Parleremo di mutilazioni genitali – anticipa l’antropologa – e del significato di questa pratica, che persiste in Africa ma è presente anche altrove a seguito dei processi migratori, delle ragazze ‘perlina’ Samburu in Kenya. Passeremo poi a trattare la questione del corpo come fatto sociale e culturale nelle società moderne e quindi lo sfruttamento del corpo femminile nella pubblicità, la progressiva digitalizzazione che presenta dei corpi perfetti, con il problema dell’identità personale, il legame con l’antica pratica del ‘prezzo della sposa’, cioè dell’oggettivazione del corpo femminile, e del femminicidio come esempio sommo di possesso da parte di una cultura prevalentemente maschilista”.
La programmazione di “Sguardi di Donne” si chiuderà sabato 18 maggio con un pomeriggio dedicato alle arti performative e la consegna del Premio “Silvana Scaramucci”.
La rassegna nasce per promuovere la Giornata internazionale della donna, offrendo spunti di riflessione ogni volta diversi per arrivare ad un pubblico sempre più vasto e variegato. L’organizzazione è a cura dell’Assessorato e della Consulta per le Pari opportunità. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.