Di Marco Guerra, Vatican News
Nella notte tra sabato 13 aprile e domenica 14 aprile, oltre 300 attacchi iraniani con missili e droni hanno colpito Israele, comunicano le forze di difesa israeliane, specificando che il 99% di questi sono stati intercettati. Al momento non si registrano morti ma un numero ancora imprecisato di feriti tra cui una bimba di 9 anni in gravi condizioni.
Israele riunisce gabinetto di guerra
A difendere i cieli di Israele sono stati anche jet degli Stati Uniti e del Regno Unito. “Li abbiamo respinti: insieme vinceremo”, ha scritto questa mattina il Premier israeliano Benjamin Netanyahu in un tweet, dopo una riunione di due ore con il ministro della Difesa Yoav Gallant e il ministro del Gabinetto di guerra, Benny Gantz, per una prima valutazione degli attacchi di Teheran contro Israele. “Nessuna decisione” è stata presa per ora su una riposta israeliana all’attacco dell’Iran. Lo ha detto una fonte ufficiale al Times of Israel. Una eventuale riposta, ha aggiunto, “sarà discussa nel Gabinetto di guerra previsto per le 15”. Intanto, secondo un’idiscrezione raccolta dalla Cnn, Israele risponderà all’attacco iraniano, ma la portata della reazione deve ancora essere decisa. Il nerwork americano cita un alto funzionario dell’amministrazione israeliana che spiega che Israele deve ancora determinare se scatenare una reazione molto violenta o fare qualcosa di più misurato. Le diverse opzioni dovrebbero essere discusse in dettaglio durante la riunione del gabinetto di guerra israeliano che si terrà nel pomeriggio.
Usa trasferisce aerei e navi per difendere Israele
Da parte statunitense emerge tuttavia la volontà di evitare un allargamento del conflitto. Secondo quanto riporta la stampa americana, il presidente Usa Joe Biden avrebbe detto al primo ministro israeliano Netanyahu che gli Stati Uniti non sosterranno alcun contrattacco israeliano contro l’Iran, sebbene nelle sue dichiarazioni ufficiali il capo della Casa Bianca abbia affermato che il sostegno degli Usa alla sicurezza di Israele è incrollabile. In un comunicato diffuso dalla presidenza americana, Biden informa inoltre che per sostenere la difesa di Israele, l’esercito statunitense ha trasferito nella regione aerei e cacciatorpediniere per la difesa dai missili balistici nel corso della scorsa settimana. “Grazie a questi dispiegamenti e alla straordinaria abilità dei nostri militari, abbiamo aiutato Israele ad abbattere quasi tutti i droni e i missili in arrivo”, ha spiegato il capo di Stato Usa.
Iran: pronti a rispondere in caso di rappresaglie
Dal canto suo l’Iran ha fatto appello a Israele perché non reagisca al suo attacco diretto di droni e missili, definito giustificato come risposta obbligata al raid contro il consolato di Teheran Damasco avvenuto il primo aprile. “La questione può considerarsi chiusa così”, ha detto la rappresentanza iraniana all’Onu. “Ma se il regime israeliano commetterà un nuovo errore, la risposta sarà considerevolmente più dura”, ha dichiarato l’ambasciatore Saed Iravani, che ha inviato una lettera alla presidenza del Consiglio di sicurezza Onu e al segretario generale Antonio Guterres affermando che l’attacco contro Israele “rientra nell’esercizio del diritto di Teheran all’autodifesa”. Il capo delle forze armate iraniane Sardar Bagheri ha invece specificato che l’attacco in Israele “ha raggiunto tutti i suoi obiettivi” e affermato che l’Iran ha inviato un messaggio agli Stati Uniti attraverso l’ambasciata svizzera avvertendo Washington che se coopererà con Israele in possibili azioni future contro la Repubblica islamica, le basi statunitensi “non avranno alcuna sicurezza” e saranno “trattate” come obiettivo da colpire. Sempre sul fronte diplomatico, il ministero degli Esteri dell’Iran ha convocato gli ambasciatori di Gran Bretagna, Francia e Germania.
Stasera riunione del consiglio di sicurezza dell’Onu
Il governo italiano, che al momento ha la presidenza del G7, ha convocato per il primo pomeriggio di domenica una conferenza in collegamento del leader, esprimendo preoccupazione e volontà di lavorare per evitare ulteriore destabilizzazione dell’area. Condanne e appelli alla moderazione arrivano da tutti i leader occidentali e dalla Cina. Sulla crisi in Medio Oriente, il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunirà questa sera alle 22, ora italiana. E anche l’Unione Europea segue l’evolversi della situzione. L’Alto Rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, ha convocato un Consiglio straordinario degli Esteri per materdi prossimo.