Di Francesca Cipolloni
Si avvicina la 46ª Convocazione nazionale dei Cenacoli, Gruppi e Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo, in programma da venerdì 26 a domenica 28 aprile alla Fiera di Rimini. Il grande evento di preghiera e di evangelizzazione avrà come titolo: “Quando pregate, dite: Padre!” (cf Lc 11,2). Ne abbiamo parlato con il presidente del RnS, Giuseppe Contaldo.
La Convocazione, nell’Anno della preghiera, è una “tappa” di riflessione su un tema decisivo, in cui si potrà attingere alle sorgenti della spiritualità che da sempre anima la storia del Movimento…
Gesù prima di consegnare un modello di preghiera, il Padre Nostro, dice: “Quando pregate”. Ossia, quando già siamo in unione profonda con il Padre, quando le nostre mani stringono le sue e già ci guardiamo negli occhi, solo allora facciamo passare nel nostro cuore queste parole, come una strada che ci fa giungere in un luogo sicuro: il cuore del Padre. La nostra preghiera, infatti, è stare con il Padre, vivere il nostro essere figlio, figlia, fin nelle fibre più profonde della vita.La preghiera è ricevere tutto dalle mani del Padre e tutto ridonare a Lui. La risposta di Gesù al desiderio dei suoi discepoli è allora sintetizzabile in una sola parola: Padre. Ed è bello cogliere nella risposta del Signore non una formula o un insieme di parole, bensì un atteggiamento, lo stesso atteggiamento di Gesù, che mai smette di essere Figlio di Dio. Pregare è rivolgersi al Padre e quindi riconoscersi figli.Le parole e le formule aiutano e arricchiscono il gesto, ma tutto è frutto di questa relazione reciproca. La 46ª Convocazione nazionale quest’anno pone la centralità non solo in uno degli aspetti fondanti della vita del Rinnovamento che è appunto la preghiera, come ci ricordava Papa Francesco lo scorso 20 gennaio all’udienza con il Consiglio nazionale, ma rappresenta anche un evento da condividere in piena comunione con tutta la Chiesa universale: ci introduciamo e ci prepariamo quindi al prossimo Giubileo 2025 iniziando proprio dalla preghiera, chiedendo allo Spirito Santo di gridare “Abbà Padre” (cf Gal.4,6).
Anche quest’anno sarà significativa la presenza ecclesiale nel corso delle tre giornate: sono attesi fr. Hayden Williams, i vescovi Nicolò Anselmi e Santo Marcianò, i cardinali Pietro Parolin e Angelo De Donatis. Una ulteriore conferma di quanto la Chiesa tutta è vicina al popolo del RnS, nel prosieguo di un cammino intriso, da oltre 50 anni, di comunione e fratellanza. Che significato assumeranno i loro interventi?
La Chiesa è mistero di comunione verticale con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e orizzontale tra i discepoli di Gesù. La comunione è iniziativa e dono delle persone divine: viene principalmente dall’alto come auto comunicazione di Dio. Secondariamente, però, è anche opera dei credenti nella misura in cui accolgono la Grazia divina e cooperano con essa. Un compito importante che i battezzati, dal clero ai fedeli laici, assumono come preciso mandato del Signore è accompagnare la Chiesa nel rivelarsi madre dei credenti e sposa di Cristo.L’essere uno a fianco dell’altro, clero e fedeli laici impegnati per l’edificazione del Regno di Dio, accresce sempre di più in ciascun aderente alla vita del RnS l’essere un Movimento ecclesiale come ha più volte ricordato Papa Francesco, sentendoci così amati, incoraggiati e confermati dai nostri pastori, che, con la loro vicinanza e presenza, ci spronano alla sequela del Cristo, a farci a nostra volta discepoli missionari.Tutto ciò fa scaturire una dimensione essenziale della Chiesa di questo nostro tempo che è quella della sinodalità, nota costitutiva del cammino credente della Chiesa, che sia aiuta a maturare questa divina presenza, senza la quale non potrebbe esserci “sinfonia” ecclesiale, sia sollecita un impegno concreto per la comunione fraterna, che è il segno di fronte al mondo di un autentico camminare insieme. Il Santo Padre è stato chiaro nel suo messaggio consegnatoci al termine dell’udienza: “Lo sapete bene, in ogni Chiesa particolare i Movimenti ecclesiali devono ricercare sempre la comunione effettiva. E questo cosa vuol dire? Vuol dire che la comunità del Rinnovamento dev’essere al servizio dell’intera comunità diocesana, dell’intera comunità parrocchiale, secondo le indicazioni pastorali del vescovo”. E in più: “Comunione inoltre con le altre realtà ecclesiali, associazioni, movimenti, gruppi: dare testimonianza di fraternità, di stima reciproca nella diversità, di collaborazione nell’impegno per iniziative comuni, al servizio del popolo di Dio e anche su questioni sociali in cui è in gioco la dignità delle persone”.
I giovani sono motivo di speranza e di rinascita per il Rinnovamento. A loro sarà affidata una delle sessioni in programma, dal titolo: “Youth fest for Jesus”. Quali sono le attese per il futuro, da “raccontare” proprio attraverso le nuove generazioni?
Il giovane è un’identità in via di costruzione, in divenire. L’esistenza di ciascuno di noi lo è, di fatto, perché non siamo mai arrivati. I giovani ci chiedono di essere ascoltati: ascoltare cosa loro hanno da mettere in campo equivale a metterci in gioco. Ci chiedono di essere credibili, veri, autentici. Nella giovinezza si avvia un processo che, con modalità diverse, dura tutta la vita. È il soggetto che prende in mano la sua vita e cerca di dargli forma. Lasciamoci dunque provocare da un’identità in reale costruzione. Papa Bergoglio ha descritto la gioventù come portatrice dell’orizzonte del domani: è una visione che pone i giovani stessi non solo come ricettori, ma come creatori attivi del mondo che ci aspetta. Sono loro, ribadisce il Pontefice, l’oggi della Chiesa. È un messaggio che li invita a farsi avanti nella società e nei contesti ecclesiali, ricordando che sono l’ora di Dio.
Incoraggiare i giovani a essere attivi non basta, tuttavia. La Chiesa riconosce l’importanza di ascoltarli, di dare loro una voce e uno spazio per esprimersi.
Il loro dinamismo, la loro energia e il loro entusiasmo sono un bene prezioso: sono i veicoli di un messaggio di novità e di cambiamento, portando avanti il messaggio di Cristo in una stagione storica che ne ha tanto bisogno, per una società più giusta e solidale. Nel Rinnovamento nello Spirito Santo ci sono tanti ragazzi e ragazze tra i responsabili che, con una generosità e creatività straordinaria, costituiscono la gioia dell’oggi e la speranza del futuro non solo per la Chiesa ma per tutto il Movimento.
È passato già un anno dal rinnovo degli organismi pastorali di servizio del livello nazionale del RnS, cui sono seguiti quelli regionali e diocesani. Quale bilancio possiamo trarre e, guardando in prospettiva, cosa ci riserveranno i prossimi mesi estivi?
Nella ricordare la ricorrenza del primo anno di elezione del Comitato nazionale di Servizio (26 marzo – 1° aprile 2023) ho il cuore colmo di gratitudine per quanto il Signore ci ha fatto sperimentare in questo lasso di tempo a servizio della Chiesa e del Rinnovamento. Sin dall’inizio del nuovo mandato, siamo stati chiamati a fare nostre le prospettive comuni del Cammino sinodale che tutta la Chiesa, a livello universale e italiano, sta vivendo e a sentirci personalmente e comunitariamente interpellati da quello che non è un semplice evento, ma la proposta di un rinnovato stile ecclesiale.
Nel fare memoria grata non posso inoltre non ricordare l’udienza privata con il Santo Padre Francesco, lo scorso 21 agosto, nel quale ho sentito tutto l’affetto e l’abbraccio di un padre che si fa vicino al figlio, nel sostenermi e nell’incoraggiarmi per la missione affidatami dal Signore, per servire quest’opera così meravigliosa e impegnativa al contempo. A rendere ancora più forte questa paternità, inoltre, la vicinanza della Presidenza della Conferenza episcopale italiana nei suoi rappresentanti e in tutte le sue espressioni. Ho avuto la gioia di attraversare in largo ed in lungo le realtà presenti in tutte le regioni d’Italia, e quindi le diocesi, dove i miei occhi hanno visto e continuano a vedere l’opera del Signore che avanza sempre di più, prendendo dimora nel cuore degli uomini che si lasciano toccare dalla grazia. Due eventi nazionali hanno caratterizzato poi questi mesi: la 45ª Convocazione nazionale – che vede riuniti tutti i fratelli e sorelle aderenti alla vita del movimento – e la 47ª Conferenza nazionale animatori, con oltre 6mila responsabili a servizio delle realtà locali, con un’offerta totale di se stessi per la costruzione del regno di Dio. Richiamando infine un passaggio del discorso di insediamento del presidente degli Usa John Fitzgerald Kennedy (20 gennaio 1961), vorrei dire a ciascuno: “Non chiedetevi solo cosa la vostra comunità può fare per voi, chiedetevi anche cosa potete fare voi per la vostra comunità”. Così intendiamo procedere, uniti nell’amore, saldi nella fede, radicati nella Parola, fedeli alla nostra vocazione. Ci aspetta un intenso e ricco programma estivo, con diversi incontri di spiritualità e formazione promossi a Loreto, presso la “Casa Famiglia di Nazareth”, l’iniziativa Estatevangelizzando per i giovani, il Pellegrinaggio nazionale in Grecia, sulle orme di San Paolo, e quello delle “Famiglie per la famiglia” tradizionalmente organizzato nei santuari mariani di Pompei e Loreto. Insomma, un fiume di grazia che riverserà un’abbondanza di doni e carismi a servizio della Chiesa e dei Rinnovamento nello Spirito Santo!
Torniamo al Giubileo del 2025, pregno di eventi culturali, che vedrà protagonista anche il Rinnovamento sotto il profilo dell’evangelizzazione.
Il Giubileo è un evento di grande rilevanza spirituale, sociale ed ecclesiale, un momento importante in cui il popolo di Dio chiede di poter sperimentare il perdono e la misericordia di Dio. Come sappiamo, i Giubilei nel corso della storia della Chiesa hanno segnato, come pietre miliari, il cammino ecclesiale.
Anche il Rinnovamento nello Spirito Santo è chiamato ad essere, particolarmente il prossimo anno, testimone e profeta di speranza. Rispondendo all’appello del Santo Padre, che ci chiede di creare, attraverso il cammino giubilare, un clima di fiducia come segno di rinascita di cui tutta l’umanità sente l’esigenza, vogliamo riflettere sul grande bisogno di pace, urgenza di questa nostra epoca. Il Giubileo, attraverso lo slogan “Pellegrini di speranza, sulla via della pace”, si configura allora come un appello a tutti gli uomini e le donne del mondo alla riconciliazione, alla conversione e alla penitenza sacramentale, così come all’impegno solidale, alla giustizia e alla gioia nel servizio. Il RnS si prepara a questo momento non solo a Roma, con momenti giubilari con il Pontefice, ma facendo di questo tempo, anche nelle realtà locali, un tempo prezioso per annunciare la bellezza dell’incontro personale con Gesù, rendendoci tutti annunciatori instancabili dell’amore di Dio per ogni uomo.