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FOTO Riviera, perché sposarsi in Chiesa? Ce lo raccontano Linda Tacconelli e Roberto Vagnarelli, presto sposi

DIOCESI – “Avere un luogo dove andare, si chiama Casa. Avere persone da amare, si chiama Famiglia. Avere entrambe si chiama Benedizione”. È con questa frase di papa Francesco che vogliamo introdurvi Linda Tacconelli e Roberto Vagnarelli, due sposi di Monteprandone, rispettivamente di 31 e 42 anni, che il prossimo 23 Giugno convoleranno a nozze presso la chiesa San Giuseppe in San Benedetto del Tronto.
Li abbiamo intervistati per farci raccontare la loro storia ed avere anche una testimonianza sul corso diocesano rivolto ai fidanzati a cui hanno partecipato nei mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo 2024.

Di dove siete e a quale parrocchia appartenete?
Roberto: Io faccio parte dell’Unità Pastorale Regina Pacis e Sacro Cuore di Centobuchi e sono originario proprio di Monteprandone.
Linda: Io invece sono originaria di Teramo, poi mi sono trasferita a San Benedetto del Tronto per motivi di lavoro e ho iniziato a frequentare la Parrocchia San Giuseppe dei Padri Sacramentini.

Come vi siete conosciuti?
Roberto: Attualmente io sono un libero professionista nel settore industriale, ma all’epoca facevo il barista e stavo cercando una nuova collega. Il mio collega di allora mi disse che ne conosceva una brava e che, secondo lui, sarebbe stato il caso di farle un colloquio. Andammo quindi a Teramo a berci un caffè! Quando la vidi, rimasi molto colpito dalla sua bellezza e decisi subito di non prenderla: volevo fosse chiaro il tipo di rapporto che avrei voluto con lei, ovvero non di natura professionale, bensì personale, privata.
Linda: È andata proprio come ha detto Roberto. Io ora sono impiegata presso un punto vendita di una nota catena della grande distribuzione, ma all’epoca facevo la barista. Anche per me fu un colpo di fulmine e mi dissi che, se anche mi avessero presa, comunque avrei rifiutato il lavoro. Non volevo mischiare amore e professione.

A parte la prima impressione, che è stata evidentemente molto positiva per entrambi, cosa avete scoperto nel tempo l’uno dell’altra?
Roberto: Stiamo insieme da sei anni e, mentre in passato, quando avevo delle storie, sentivo spesso l’esigenza di uscire a divertirmi con gli amici, mi sono reso conto che con lei sto bene anche se siamo da soli, ci divertiamo a casa, a volte anche a non fare niente. Forse le sembra una cosa sciocca, invece per me è stata decisiva. Inoltre io ho perso mia madre quando avevo vent’anni e ho sempre dovuto fare tutto da solo. Linda, invece, da subito mi ha dato un grande supporto morale e ha saputo prendersi cura di me: mi sa stare vicino, mi sostiene e mi incoraggia. In questi anni mi ha anche molto migliorato nel carattere: ora sono più calmo e molto meno impulsivo.
Linda: Io, fin da subito, mi sono sentita al sicuro e ancora adesso, a distanza di sei anni, devo dire che Roberto mi fa sentire protetta: per me questo è stato un sentimento nuovo, che cercavo negli affetti, ma che non era mai arrivato. Con lui è stato diverso. E questo senso di protezione mi ha resa molto più sicura, mi ha fatto crescere in diversi ambiti e mi ha anche fatto migliorare il carattere: ora, a livello personale, mi sento molto più donna, più sicura, e in ambito lavorativo sono diventata meno permalosa, più ponderata, più riflessiva. Tutto in meglio insomma!

Perché avete deciso di sposarvi? E, nello specifico, di unirvi in un matrimonio cristiano e non civile?
Roberto: Bella domanda! In molti ci chiedono “Ma chi ve lo fa fare?” e io rispondo sempre così: “Perché non dovremmo?!” Stiamo vivendo una relazione sana, stabile e crediamo nella famiglia come valore. Personalmente, avendo anche avuto l’esperienza della morte prematura di mia madre a causa di una malattia, mi sono reso conto ancora di più di quanto la famiglia sia un rifugio sicuro in ogni tempesta della vita: nonostante la perdita di mia madre, infatti, ho sempre vissuto in una famiglia felice, unita, anche allargata ai miei zii. Mi piacerebbe molto formare una famiglia così con Linda, una famiglia aperta alla vita e alla condivisione.
Linda: Anch’io credo molto nella famiglia e, anche se alcuni matrimoni di persone a me care non hanno avuto un esito positivo, continuo a credere ancora nell’istituzione del matrimonio. Se è andata male a qualcuno a me vicino, non è detto che debba andare male anche a me! Anzi io sono fiduciosa, perché, a volte, dall’esperienza degli altri si trae un forte insegnamento. E devo dire che sono stata anche molto fortunata, perché entrambi crediamo nel matrimonio cristiano, ovvero nel farci una promessa davanti al Signore. Siamo convinti che da soli, esclusivamente con le nostre forze, non sempre avremo il vigore necessario per superare i problemi; invece, con l’aiuto del Signore, probabilmente riusciremo a farlo. Siamo entrambi credenti e sappiamo che la fede muove le montagne, quindi anche nel matrimonio la fede può fare molto: non solo può dare la forza di perdonare e di passare sopra agli errori dell’altro, ma soprattutto può dare molta fiducia nel futuro, molta speranza. Crediamo che sia questa Luce a fare la differenza in molti matrimoni.

Come è stata l’esperienza del corso rivolto a voi fidanzati?
Roberto: Il corso per i fidanzati è stata una piacevolissima scoperta. All’inizio lo avevo preso come un impegno, che probabilmente sarebbe stato noioso e pesante, visto che noi non siamo di quelli che vanno a Messa con frequenza, perché Linda la Domenica lavora. Invece il corso ci ha insegnato tante cose e ci ha unito ancora di più. Dopo averlo frequentato, siamo sempre più convinti di volerci sposare.
Linda: È vero: l’avevamo preso come un’incombenza spiacevole, che avremmo dovuto adempiere per forza. Invece, durante gli incontri, abbiamo incontrato delle bellissime persone che ci hanno raccontato la loro storia. Una coppia, in particolare, ha testimoniato la loro esperienza, coinvolgente ma allo stesso tempo estrema! Hanno aperto una casa famiglia in cui hanno accolto ragazzi con disabilità e anche ragazzi in affido. È stata veramente una testimonianza commovente e trascinante: ascoltare dai diretti interessati la loro storia è stato bello! Inoltre abbiamo conosciuto delle belle persone anche tra i ragazzi che hanno frequentato il corso con noi e ci siamo trovati talmente bene che ci è dispiaciuto che il corso sia finito! Comunque con alcuni di loro siamo rimasti amici e c siamo ripromessi che a breve, dopo i nostri matrimoni, ci rivedremo.

Tra tutte le esperienze vissute durante il corso c’è un momento in particolare che volete ricordare?
Linda: Ce ne sono tanti, ma sicuramente l’uscita a Loreto è stata la più bella. In auto abbiamo portato con noi il vescovo Carlo e il viaggio è stato veramente gradevole. All’inizio noi due eravamo un po’ intimoriti, invece poi ci siamo sciolti, anche perché il vescovo è una persona simpaticissima e si è interessato alle nostre vite, quindi ci ha messo a nostro agio. Poi l’esperienza della preghiera e della catechesi in quel luogo santo hanno fatto il resto. Infine resteranno nel nostro cuore anche le chiacchiere e le risate fatte con gli altri sposi.
Roberto: Io poi sono particolarmente legato a Loreto. Ho fatto il militare in Aeronautica e all’inizio ero di base a Taranto; poi, però, a causa della malattia di mia madre, ho chiesto il riavvicinamento e mi hanno trasferito a Loreto. La Madonna è anche la protettrice degli aeronautici, quindi in quel periodo andavo spesso in cattedrale a pregare. Tornarci ora con la mia futura sposa è stato un momento emozionante per me. E ora, come allora, ho affidato la mia vita a Maria. Anzi stavolta è stato più bello, perché insieme abbiamo affidato il nostro futuro a Lei, Madre di Gesù e di tutti noi.

Carletta Di Blasio: