“I problemi della contemporaneità a partire dalla crisi internazionale e da un modo diverso di leggerla, come ci ha suggerito nel suo intervento padre Antonio Spadaro, ovvero non in un modo hollywoodiano, dove ci sono i buoni e i cattivi e i buoni vincono all’arrivo della cavalleria, ma un modo più complesso, articolato per capire le situazione”.
E’ questa una delle prime cose che il presidente della Comunità di vita cristiana (CVX), movimento di laici vicini alla spiritualità ignaziana, Romolo Guasco si ‘porta a casa’ dopo il lungo convegno che si è svolto dal 25 al 28 aprile a Isola delle Femmine (Palermo) dal titolo ‘Come in cielo così in terra. Confini e frontiere, cicatrici dell’umanità’.
“C’è poi la crisi che attanaglia i nostri sistemi sociali, come ha suggerito Mauro Magatti, che ha spiegato come le nostre sono società abbiano immaginato per decenni che la crescita economica potesse integrare il mondo, invece scopriamo chela crescita, quando non è accompagnata da interventi di ricomposizione produce fratture e diseguaglianze”,dice ancora Guasco.
O anche l’intervento di Carlo Cellamare che “ha parlato della crisi delle città, soffermandosi molto sulle aree metropolitane di Roma, sulle periferie romane ma anche sui vari segni di speranza che tante associazioni fanno lì perché c’è un protagonismo sociale delle periferie che va riconosciuto e sostenuto”.
Il tema profondo alla base dell’incontro era il riconoscimento e la cura delle ferite dell’anima delle persone: molte sono state le testimonianze presentate durante i lavori.“Ferite che la Chiesa deve accogliere perché altrimenti possono diventare ferite sociali con comportamenti antisociali”, spiega il presidente Guasco. La questione è quella della solitudine, alla base di tante crisi del nostro tempo che anche è una solitudine indotta da un modello economico che esclude e separa.
Un convegno che è servito per “tirare il fiato” e per mettere insieme tante persone a ragionare. Erano infatti 250 persone da tutta Italia a partecipare e riportare, ciascuno nella propria comunità, nelle associazioni in cui opera, nella propria parrocchia, quanto elaborato e meditato in questi giorni. “Ma anche nel mondo civile, nel mondo del lavoro e delle professioni”, tiene a sottolineare Guasco, con una questione che è emersa spontaneamente nel corso dei dibattiti: l’educazione come elemento decisivo di cambiamento. “Si è sentita la necessità di un investimento sociale per innalzare i parametri educativi e allargarli sempre di più”, spiega.
Ma qual è il punto di caduta di queste giornate?“C’è stato un richiamo all’impegno politico, di ritornare a essere fermento forte nel mondo politico”.Pensare ad uno sviluppo diverso, ad una società postcapitalista, tornare ad essere più attenti all’umanesimo e alle necessità profonde dell’uomo: “Sono cose che necessitano di un approccio politico, diverso da quello attuale”.
E la CVX cosa farà per il futuro? “Speriamo di essere ancora di più fermento nei luoghi in cui siamo inseriti”, afferma il presidente, “Noi abbiamo due temi: il primo è il Sinodo e la necessità di partecipare con queste idee al Sinodo e anche alle prossime Settimane Sociali; il secondo è dare voce alla novità che Papa Francesco sta offrendo alla Chiesa nel mondo, anche alla Chiesa italiana, una novità non sempre accolta, ma necessaria”.
“Noi sappiamo che Gesù lavora nel cuore di ciascuno e dobbiamo provare, per quello che possiamo, a dare testimonianza e a offrire gli strumenti a tutte le persone, specialmente i più giovani, per incontrarlo questo Gesù– conclude Guasco -, non nelle norme o almeno non solo, ma soprattutto nel senso dell’esistenza. E il senso dell’esistenza lo si scopre riflettendo, ragionando e incontrandosi con i poveri, perché l’incontro col povero arricchisce te: sei tu che torni a casa ricco. Puoi certamente dare una mano, puoi fare la carità, ma sono i poveri in realtà i ricchi in spirito che ti elevano, e questa è un’esperienza che come CVX stiamo facendo da anni in tanti posti”.