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Cammino sinodale: il contributo del Cnsc alla fase sapienziale, “la scuola cattolica vuole ‘camminare insieme’”

“Non si testimonia nulla stando in una posizione esterna, ma solo condividendo i luoghi in cui si può spezzare il pane della comune umanità”.

Inizia con questa citazione tratta dalle Linee guida per la fase sapienziale del Cammino sinodale delle Chiese in Italia il documento che il Consiglio nazionale della scuola cattolica (Cnsc) ha inviato al Comitato del Cammino sinodale della Chiesa italiana (il termine ultimo era il 30 aprile) quale contributo alla seconda fase del percorso, quella “sapienziale”.
“Riteniamo – si legge nel testo diffuso ieri 1° maggio – che la scuola cattolica e la formazione professionale di ispirazione cristiana, in quanto ‘ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito evangelico di libertà e carità’ (Gravissimum Educationis, 8), possano offrire un contributo all’attuale impegno di discernimento e disporsi ad accoglierne i frutti. Il ‘camminare insieme’, infatti, sta sempre più caratterizzando la vita delle scuole cattoliche e dei loro organismi, come dimostra” il lavoro stesso del Cnsc, “improntato a reciproca stima e collaborazione e promotore a sua volta di un ampio discernimento sul futuro della scuola cattolica e della formazione professionale di ispirazione cristiana in Italia”.

Seguono alcune riflessioni sui macro-temi indicati nelle Linee guida: la missione secondo lo stile di prossimità, il linguaggio e la comunicazione, la formazione alla fede e alla vita, la sinodalità e la corresponsabilità, il cambiamento delle strutture.
“La scuola cattolica – ricorda ancora il documento –, con la sua presenza e azione educativa, manifesta il volto della Chiesa, di cui è parte. Per non pochi alunni e studenti che la frequentano, essa è l’unica o la principale occasione per entrare in contatto con la realtà ecclesiale. Molti, inoltre, sono gli alunni non cattolici che la scelgono. È dunque rilevante l’apporto che può offrire alla costruzione di una Chiesa che si presenti e sia percepita come inclusiva, propositiva, responsabile, testimone di verità”. Inoltre, “essendo vicina al compito educativo dei genitori che l’hanno scelta per i propri figli, la scuola cattolica manifesta particolare prossimità alle loro domande e condizioni di vita. Oltre a educare i ragazzi in un ambiente e una cultura ispirati ai valori evangelici – conclude il Cnsc -, la scuola cattolica può essere testimone degli stessi valori nei confronti degli adulti, delle altre istituzioni formative del territorio, del mondo culturale e sociale”.

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