COLONNELLA – Un altro importante riconoscimento per il poeta colonnellese Ermanno Capriotti, che, con il suo libro di poesie “L’ombra dell’assenza” di Arsenio Edizioni ha ricevuto il Premio Speciale Pelasgo 968 durante la 15° edizione del Premio Letterario Nazionale Città di Grottammare – Franco Loi. La cerimonia di premiazione è avvenuta Sabato 4 Maggio 2024, alle ore 15:30, presso il Teatro delle Energie di Grottammare, dove Capriotti ha ritirato il prestigioso Premio sotto gli occhi della moglie, la prof.ssa Pasqua Gina D’Ambrosio, visibilmente commossa, e della celebre scrittrice Dacia Maraini, presidente onoraria del Premio, a cui il sindaco di Grottammare, Alessandro Rocchi, ha conferito nella stessa occasione la cittadinanza onoraria.
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Il libro, che vanta la prefazione di Stefano Fantelli, è una raccolta di poesie dedicate al figlio Luigi Edoardo, scomparso a soli vent’anni a causa di un incidente stradale, e a tutti i ragazzi andati via troppo presto. L’opera, che non è tanto un grido di dolore, quanto uno strumento di analisi e ricerca interiore, è stata presentata, per la prima volta a Martinsicuro nel 2021 e da allora ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali anche il Premio Euterpe 2023 al Concorso Letterario Nazionale Città di Cologna.
Capriotti questa volta ha avuto l’onore di leggere una sua poesia dal titolo “Si muore due volte” davanti alla Maraini e all’intero pubblico presente, divenendo così protagonista del momento più toccante della premiazione e ricevendo i complimenti, oltre che della scrittrice fiorentina, anche del giornalista Massimo Lugli, di Paolo Montanari e Roberto Ciavarro.
Queste le parole di Capriotti: “L’unico modo che ho per andare avanti è scrivere poesie. Ne ho scritte tante, tantissime, da quando nel settembre del 2008 mio figlio Luigi Edoardo è scomparso. Aveva vent’anni. All’indomani di questo terribile lutto che ha cambiato per sempre le nostre vite, mia moglie Pasqua Gina D’Ambrosio ha iniziato una battaglia di civiltà contribuendo a far sì che il reato di omicidio stradale diventasse legge e io ho iniziato a scrivere poesie. Quando muore un figlio, non ci sono molti mezzi per potergli sopravvivere. Io ho trovato nella poesia il modo per non soccombere totalmente. Nella poesia ho trovato un rifugio per questo tremendo e assurdo dolore e anche uno strumento per far sì che questa sofferenza non rimanesse fine a se stessa, bensì potesse portare consolazione anche ad altre persone che, come noi, sono state investite da un dolore così grande. La poesia è fatta di parole e le parole hanno un potere molto forte: se si mettono bene insieme, se sono ispirate, se scaturiscono dal cuore, se sono autentiche, possono contrastare qualsiasi cosa, anche la morte. La scrittura per me è stata uno strumento di redenzione. Per tale ragione le poesie contenute nel mio libro sono solo una parte di quelle che ho scritto. Ringrazio gli organizzatori del Premio e sono molto felice di aver ricevuto questo Premio, non tanto perché vedo riconosciuto il mio talento, quanto per il fatto che eventi come quello di Sabato scorso permettono alle poesie di viaggiare, di giungere alle persone e di portare loro un po’ di consolazione come è avvenuto per me. In tal modo, attraverso questo e altri Premi, la poesia diventa strumento di redenzione non solo per me, ma per l’umanità intera“.