“La pace è interesse di tutti i popoli, ovunque. Ovunque”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a New York all’Assemblea generale dell’Onu.
“L’Italia, con altri partner internazionali, è convintamente impegnata nella ricerca di una soluzione pacifica e duratura al conflitto” in Ucraina, ha spiegato il Capo dello Stato, ribadendo: “Non qualsiasi soluzione o, tantomeno, una soluzione che premi l’aggressore e mortifichi l’aggredito. Creando un precedente di grande pericolo per tutti. Non si tratta di dar vita a una composizione purchessia. La pace, per essere giusta, va fondata sui principi alti e irrinunciabili del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”. “La Carta – ha proseguito – deve essere la fonte cui ispirarsi per affrontare anche i sempre più preoccupanti venti di guerra che soffiano sul Medio Oriente”.
“Le tensioni e gli scontri di queste scorse settimane impongono un accresciuto impegno della comunità internazionale per giungere a una de-escalation. È uno degli obiettivi che la Repubblica Italiana si è assegnata nell’assumere la Presidenza del G7”, ha precisato Mattarella, secondo cui “occorre por fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile: una soluzione che passa necessariamente dall’obiettivo condiviso del pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione”. “Nell’immediato – ha continuato – ci viene chiesto di rispondere all’imperativo morale di fornire assistenza per lenire le immani sofferenze della popolazione civile di Gaza. Va inoltre evitato un ulteriore aggravamento della situazione. Mi unisco all’appello del Segretario Generale affinché siano evitate operazioni militari a Rafah per le drammatiche conseguenze che potrebbero avere sui civili palestinesi”. “Il cessate il fuoco, richiesto dal Consiglio di Sicurezza con la Risoluzione 2728, l’accesso umanitario incondizionato alla popolazione di Gaza, la liberazione degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre – che, va sottolineato, rappresenta la causa scatenante di quanto successivamente avvenuto – e l’immediata interruzione di tutte le attività di sostegno alle organizzazioni terroristiche, restano i cardini sui quali continuare a costruire con determinazione un’azione diplomatica che sia comune”, ha evidenziato il presidente, rimarcando che “il conflitto più aspro e duro non può consentire di violare le norme del Diritto umanitario, sancito dalle Convenzioni di Ginevra del 1949, a tutela delle popolazioni civili”. “Con coraggio e altrettanta determinazione è necessario rispondere alle altre crisi presenti nella regione, purtroppo numerose: penso alla Siria, allo Yemen. Garantire la libertà e la sicurezza della navigazione nel Mar Rosso è parte degli elementi caratterizzanti le ragioni della convivenza internazionale”, ha continuato Mattarella.