Patrizia Caiffa
Un nuovo ostello per accogliere gli studenti provenienti da famiglie vulnerabili nella città di Mannar, nel nord dello Sri Lanka. E’ il progetto protagonista e simbolo della nuova campagna promozionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica, che quest’anno propone sette storie di speranza e di coraggio che raccontano il lavoro di tanti operatori, volontari, sacerdoti, religiosi e religiose. Mannar è un centro costiero caratterizzato dalla presenza di villaggi di pescatori e piccolo agricoltori. Durante la guerra civile durata per oltre 30 anni e terminata nel 2009, la zona è stata penalizzata dal governo centrale sia per la violenza sulla popolazione (qui vive la minoranza Tamil), sia per la militarizzazione del territorio.
In un’area così delicata, i Fratelli La Salle e la loro organizzazione non profit La Salle Foundation sono presenti da decenni con un approccio educativo integrato per i bambini ed i giovani: dalla “La Salle English Medium” (dove si insegna in inglese e Tamil) al La Salle Kids Campus (scuola materna) per bambini passando per il St. Xavier Boys College La Salle (scuola primaria e secondaria governativa gestita da La Salle) e la residenza per studenti della scuola secondaria della St. Xavier Boys Hostel. Poter completare la scuola secondaria significa avere l’opportunità di continuare gli studi o di candidarsi per un lavoro.
Grazie a 651.820 mila euro provenienti dalle firme per l’8xmille alla Chiesa cattolica è stato possibile costruire un nuovo ostello,
in sostituzione di quello preesistente, cadente ed insalubre, insieme ad un centro di formazione. Oggi la struttura ospita 50 ragazzi e dal prossimo anno scolastico ne ospiterà 80. A partire da febbraio 2024 è stato istituito, inoltre, un programma di empowerment e orientamento destinato a 40 studenti, che si ripeterà ogni anno. Un video on line su Youtube racconta la storia del nuovo ostello.
“Abbiamo costruito – spiega Fratel Selva, responsabile del St Xavier Boys Hostel La Salle – nuovi dormitori per i nostri alunni e insegnanti. La presenza di questi alloggi è fondamentale per aprire le porte della scuola anche a chi viene dalle zone più remote e isolate di quest’area e dovrebbe percorrere tanti chilometri ogni giorno”. “Nella nostra scuola ci consideriamo tutti fratelli e sorelle, sia gli insegnanti che gli studenti – aggiunge la maestra Nishanti – La scuola è importante perché la maggior parte dei nostri ragazzi necessita di un’istruzione.
Sono bambini che vengono da luoghi molto lontani, dai villaggi, e qui possono ricevere una formazione.
I bambini sono protetti in questa scuola e ai genitori piace l’idea che i propri figli studino qui. L’8xmille è molto importante perché garantisce i fondi per l’ostello e aiuta gli studenti che seguono il corso di studi”.
La Salle Foundation a Mannar ha gestito in passato anche un programma di guarigione e reinserimento per bambini orfani a causa della guerra o ex bambini soldato. “Qui da noi ci sono ragazzi di tutte e quattro le religioni che vivono e studiano insieme in armonia – sottolinea Fr. K.Yoganathan Sosai, responsabile progetti La Salle a Mannar – Abbiamo studenti che provengono dai villaggi più remoti. Sono tutti accolti qui, dove vivono, mangiano e pregano insieme. Seguono un ottimo programma di studi che prevede una formazione a tutto campo e ben organizzata.
Il nostro staff comprende circa 100 docenti e una decina di persone con altre mansioni. Abbiamo anche alcuni volontari dall’estero”.
Tutto ciò è possibile con il supporto dell’8xmille alla Chiesa cattolica che dal 1990 realizza ogni anno migliaia di progetti, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Nel 2023 sono stati assegnati oltre 243 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 13 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci ci sono 403 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 352 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici. “Le nostre parrocchie ed i nostri servizi aprono le porte per accogliere le molteplici sfide della povertà – conclude il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni –, senza dimenticare l’importanza di operare in rete con le altre risorse presenti sul territorio”.