Dopo l’alluvione che ha colpito il Kenya nei giorni scorsi, la nazione sta affrontando “una crisi umanitaria senza precedenti”, sottolinea Amref Health Africa in una nota, con un bilancio di “250mila persone colpite, 54milioni senza elettricità, 200 feriti, 75 persone scomparse e 257 morti segnalati”.
Le inondazioni hanno innescato una crisi sanitaria. “Il colera rappresenta un pericolo significativo a causa della contaminazione delle fonti d’acqua con il batterio Vibrio cholerae, diffuso nelle acque alluvionali. Questo batterio può diffondersi rapidamente tra la popolazione e, se non trattato tempestivamente, può risultare fatale nel giro di poche ore”. In questo momento le famiglie sfollate “si trovano in condizioni estremamente precarie, accampate nelle scuole e in altre aree designate dal governo. La mancanza di privacy, cibo, acqua pulita e strutture igienico-sanitarie adeguate rappresenta una sfida significativa per queste persone già vulnerabili”.
Attualmente, Amref ha già attivato sei cliniche mobili a Nairobi per fornire assistenza medica di base alle comunità sfollate. “Queste cliniche sono fondamentali perché offrono cure vitali a coloro che altrimenti potrebbero non essere curati, mentre i volontari sanitari della comunità svolgono iniziative di educazione e promozione di buone pratiche igienico – sanitarie”. Per sostenere gli sforzi di soccorso e di assistenza alle vittime, è attualmente in corso una raccolta fondi speciale su https://www.amref.it/landing/alluvioni-kenya/.
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