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Consulta Laicale Diocesana, Don Gianni Croci: “La speranza non si costruisce con le forze umane, bensì con l’aiuto dello Spirito Santo”

DIOCESI – Si è svolta Giovedì 9 Maggio, alle ore 21:15, presso i locali dell’oratorio adiacenti alla chiesa San Filippo Neri in San Benedetto del Tronto, una riunione della Consulta Laicale della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto. Al centro dell’incontro il tema della speranza, denominatore comune dei tre argomenti trattati: la preparazione della Veglia di Pentecoste, il cammino sinodale e le prossime elezioni europee.

Presenti don Gianni Croci, responsabile diocesano per la Pastorale, Mascia Moretti, segretaria della Consulta, e i rappresentanti di tutti i movimenti, le associazioni ed i gruppi attivi ed impegnati in Diocesi: Lorenzo Felici per l’Azione Cattolica, Tonino Verdecchia per il Rinnovamento nello Spirito Santo, Rosita Di Salvatore per l’Unitalsi, Ilario Persiani per i Cursillos di Cristianità, Stefania Farroni e Maria Giuseppina Scartozzi per il movimento Gloriosa Trinità, Maria Romana Damiani per Comunione e Liberazione, Stefania Ruta per l’Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani), Stefano Pulcini per l’Equipe Notre-Dame, Stefano De Angelis per il Cammino Neocatecumenale, Pierluigi Cosignani per Fides Vita, Francesco Di Biagio per La Compagnia dei Tipi Loschi, Lorenzo De Angelis per i Gruppi del Vangelo della Tenda del Magnificat.

L’incontro, come di consueto, è iniziato con la lettura della Parola di Dio, seguito da un breve commento di don Gianni Croci: “Il brano biblico che abbiamo appena letto ci rassicura, perché ci dà speranza. Ci viene detto che il mondo forse si rallegrerà del nostro pianto, perché alla fine, con la nostra afflizione, si canterà di gioia. Questa speranza è la stessa che ci dà anche papa Francesco che, proprio oggi, durante la cerimonia di consegna nell’atrio della Basilica di San Pietro in Vaticano, ha letto la Bolla papale “Spes non confundit” con cui ha indetto il Giubileo 2025. Con questo atteggiamento, di attesa e di speranza insieme, ci apprestiamo a vivere la Pentecoste, perché la speranza non si costruisce con le forze umane, bensì con l’aiuto dello Spirito Santo“.

Anche in merito al cammino sinodale, don Croci ha parlato di speranza: “Papa Francesco, incontrando l’Azione Cattolica, ha ricordato: ‘C’è bisogno di uomini e donne sinodali, che sappiano dialogare, interloquire, cercare insieme. C’è bisogno di gente forgiata dallo Spirito, di pellegrini di speranza, come dice il tema del Giubileo ormai vicino, uomini e donne capaci di tracciare e percorrere sentieri nuovi e impegnativi’. Anche noi, come il resto della Chiesa italiana, chiudiamo la fase sapienziale del cammino sinodale, durante la quale la nostra Chiesa locale ha avuto modo di riflettere su alcuni temi importanti. Il nostro contributo è autentico, veritiero, fatto dalla gente. Non ci sono grandi idee, ma tutte sono nate dal cuore e dall’esperienza. Un discernimento che è stato di tutti: clero, religiosi e laici, insieme. Forse il primo suggerimento rilevante è proprio la non separazione tra queste categorie del Popolo di Dio. Questa potrebbe essere una prospettiva da seguire anche per il futuro, una prospettiva che potrebbe aiutare a migliorare il primo tema che abbiamo approfondito: la corresponsabilità e la sinodalità. Per quanto riguarda invece il secondo tema trattato, ovvero la missione secondo lo stile della prossimità, è venuta fuori l’esigenza di tornare al Kèrygma e di sperimentare la bellezza delle relazioni. Per quanto concerne infine il terzo tema affrontato, la formazione alla vita e alla fede, abbiamo rilevato la necessità di rivedere l’iniziazione cristiana e di attuare una formazione permanente alla vita cristiana”. Don Croci ha poi annunciato che tutto il percorso fatto per il cammino sinodale è stato sintetizzato in un volume che verrà consegnato ai fedeli la sera di Pentecoste.

Dopo aver discusso gli aspetti organizzativi della Veglia di Pentecoste, il confronto si è sviluppato sull’importanza dell’impegno politico, ovvero sulla vocazione dei laici ad essere lievito dentro la storia. Va in questa direzione il documento che la Consulta Laicale Diocesana sta predisponendo in vista delle prossime elezioni europee e che verrà poi approvato alla prossima riunione. Particolarmente utile è stato il contributo di una giovane studentessa, che ha stimolato un bel dibattito, sincero e fruttuoso.

 

Carletta Di Blasio: