“Per rendere nuovamente attrattiva la professione infermieristica è necessario migliorare il trattamento di queste figure così da invertire la drammatica situazione di carenza che, qualora non si trovasse una soluzione, potrebbe minare alla base la capacità del Ssn di rispondere alle esigenze dei cittadini”.
Ha esordito così Giovanni Costantino, responsabile relazioni sindacali Aris, nel suo intervento alla giornata odierna del XXV Convegno nazionale di pastorale della salute in corso fino al 15 maggio a Verona. Tema della sessione, “Emergenze e prospettive nel settore sociosanitario”.
Nel comparto pubblico, ha sottolineato Costantino, i livelli retributivi “sono cresciuti troppo poco, in misura inferiore all’inflazione”. Se poi si guarda alle strutture private, il dato è ancora più evidente, soprattutto nell’area della territorialità, anche se “l’attuale situazione non può addebitarsi alle singole strutture, le cui condizioni economiche, a causa del mancato adeguamento di rette e tariffe, non hanno sinora consentito di incrementare le retribuzioni”. Per cambiare questo quadro, secondo il giuslavorista, è necessario “uniformare quanto più possibile i Ccnl del settore privato, che dovranno tendere a quelli pubblici, così da evitare disparità di trattamento e da consentire peraltro alle strutture una maggiore forza di contrattazione con il Ssn”. Non si può, inoltre, eludere il problema della sostenibilità. “A tal fine – ha ribadito – è necessario chiedere al Ssn di fornire al settore privato le risorse necessarie per i rinnovi contrattuali, adottando metodi che premino le strutture più virtuose e, quindi, differenzino la copertura in funzione alla qualità e quantità di tali servizi”.