“Fraternità, pace, ambiente e sport”. Saranno queste le parole-chiave della prima Giornata mondiale dei bambini, in programma il 25 e 26 maggio. A spiegarlo è stato Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di S. Egidio, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, in sala stampa vaticana.
“Dalle migliaia di disegni, elaborati e lettere giunti dai bambini di tutto il mondo – ha detto il presidente di S. Egidio – emerge con grande insistenza un solo messaggio: ‘Papa Francesco, aiuta il mondo a fare la pace‘”. “I bambini vedono la violenza e l’odio, vedono i loro genitori che litigano e non chiedono altro che pace”, l’analisi di Impagliazzo: “Il loro è un mondo molto diverso da quello delle generazioni che li hanno preceduti: la pace è una domanda pressante dei bambini, che il Papa ha capito e colto e che fa sua ogni volta che parla di pace”. Tra i Paesi da cui provengono i bambini, ha reso noto il presidente di Sant’Egidio, figurano “la Repubblica Democratica del Congo, che ha attraversato tanta sofferenza per la guerra che sta devastando la regione del Kivu; l’Afghanistan, dove si sono spenti i riflettori dopo la fuga della comunità internazionale da Kabul; la Siria, dove ci sono bambini mai andati a scuola perché cresciuti nei campi profughi e tanti bambini ucraini, accolti in Italia dopo la guerra grazie ai corridoi umanitari. Ci sarà anche una delegazione da Gaza, con alcuni bambini feriti arrivati nel nostro Paese grazie alla missione umanitaria del governo italiano”. “Con questa Giornata – ha concluso Impagliazzo – vogliamo dire che non vogliamo assuefarci alla sofferenza dei bambini. Vogliamo essere dalla loro parte, fare nostro li loro grido di pace, il loro appello affinché non sia devastato il pianeta, il loro pianto. Vogliamo dare forza, gioia e speranza a migliaia di bambini. Il Papa ha colto il bisogno di ripartire dai bambini per cambiare il mondo”.
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