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FOTO Montelparo, sentieri di Libertà: camminate commemorative

Di Cristina Franca e Giuseppe Mariucci

MONTELPARO – Una nuova giornata memorabile è stata quella che ha reso protagonista Montelparo, in modo particolare la contrada di Santa Maria in Camurano.
“FREEDOM TRAIL” (sentieri di Libertà) sono le camminate commemorative che partendo dal Parco della Pace di Servigliano, (fu Campo di Prigionia denominato “CPG-59”, ora sede dell’Associazione La Casa della Memoria) ripercorrono i passi dei prigionieri di guerra alleati in fuga, giungendo nei luoghi dove si sono consumati i più significativi, spesso tragici, avvenimenti di resistenza civile dopo l’8 settembre 1943.
L’Associazione WW2 Escape Line Memorial Society (WW2 ELMS) con sede in Harrogate in Gran Bretagna si occupa di ricerca storica ricostruendo il percorso umano e militare dei soldati prigionieri e delle famiglie che li hanno aiutati. Nel 2015, dopo varie interviste agli anziani montelparesi e serrate ricerche in molteplici archivi internazionali, riuscirono a scoprire l’identità del soldato assassinato dai nazifascisti nella contrada Santa Maria in Camurano, nella lontana primavera del 1944. Organizzando i Sentieri di Libertà la WW2 ELMS, in sinergia con l’Associazione Monte San Martino Trust con sede a Londra e la Casa della Memoria di Servigliano, hanno scelto perciò di fare tappa anche a Montelparo in una delle 4 giornate dedicate all’evento anche per rendere omaggio al sacrificio dei prigionieri alleati e alle famiglie che li hanno nascosti e ospitati.
E’ per questo che, nella tarda mattinata dello scorso venerdì 17 Maggio, i partecipanti si sono ritrovati per un aperitivo da “Diamoci del TU / Pizzeria – Bistrot” di Montelparo per poi spostarsi presso il Ristorante “Il Gufo e la Civetta” per un pranzo sociale.
Erano presenti anche diversi soci delle Associazioni coinvolte nell’iniziativa compresi quelli dell’Associazione Combattenti e Reduci locale e, dalla Toscana sono giunti perfino 2 nipoti della famiglia Mazzoni con le loro consorti, Antonella e Valeria. Il loro avo, Giuseppe Mazzoni, nascose nella sua casa, sita poco distante dal luogo dove poi lo stesso fu trucidato “Giorgio” Sydney Smith (questa l’identità del soldato ucciso in Contrada Santa Maria in Camurano). Il nipote Eugenio Mazzoni è il figlio di Dante che assistette da ragazzino alla cattura di Giorgio, agli atti della ricerca è inclusa la sua testimonianza, mentre Fabrizio Toncelli è figlio di Ernesta sorella di Dante. In questo luogo suggestivo Jan McHarty, in rappresentanza della ELMS, ha letto il racconto di Amelia Antodicola, la cui famiglia accolse e protesse, nella sua casa in centro storico di Montelparo, il prigioniero di guerra australiano Percy Hill conosciuto come “Robert”, il quale al termine della guerra potè tornare a casa sano e salvo.
Letizia Ferracuti, Archivista Parrocchiale e ricercatrice di Storia dell’Arte, ha raccontato ai presenti una storia semisconosciuta sul patrimonio artistico montelparese negli anni difficili della guerra: giunta notizia che i tedeschi durante il loro passaggio usavano depredare chiese e musei dei loro beni artistici, il parroco don Giovanni Mecozzi con l’aiuto del giovane sacerdote don Domenico D’Alessio, appena arrivato, preoccupato per quanto stesse accadendo, decise di nascondere accuratamente le opere: fu così che il patrimonio non venne trovato dall’esercito invasore e potè giungere fino a noi. Letizia ha anche annunciato che per il prossimo anno è prevista una mostra evento che racconterà questa bella storia a lieto fine.
La comitiva, tra parole entusiaste e scatti fotografici ai meravigliosi scorci del paese, è ripartita in direzione di Santa Maria in Camurano percorrendo il lungo sentiero sterrato che passa per la settecentesca fonte chiamata “Fonte Carello”, gioiello del patrimonio locale.
Giunti al memoriale dedicato a “Giorgio” (inaugurato qualche anno fa, proprio nel luogo dove Sidney Seimour Smith venne trucidato dai nazifascisti), si è proceduto alla commovente cerimonia di commemorazione.
Il sindaco Marino Screpanti e il Maggiore dell’Esercito Britannico Jonathan White TO VR, hanno posato una corona di papaveri rossi sulla targa che ricorda il sacrificio del giovane scozzese. Steve Sims della HELMS, il Maggiore White e Cristina Franca (rappresentante dell’Associazione Combattenti e Reduci di Montelparo) hanno insieme apposto, in ricordo, una piccola croce in legno: “In Remembrance”. Steve Sims poi ha mostrato video e foto della sua visita al Cimitero Militare di Coriano vicino Rimini, Coriano Ridge War Cemetery , dove il corpo di “Giorgio” riposa insieme a molti altri suoi compagni che subirono la sua stessa sorte.
Dopo alcuni brevi discorsi di saluto del Sindaco e dei rappresentanti delle Associazioni, Ian Mc Harty ha letto la storia di “Giorgio” ricordando quanto si fosse fatto ben volere e amare da tutti, specialmente dai bambini ai quali insegnava la sua lingua e leggeva favole. Dopo l’emozionante cerimonia si è proseguito verso la zona di Ponte Maglio di Santa Vittoria in Matenano dove altri due giovani soldati britannici furono trucidati nella stessa tragica primavera di sangue.
Durante il tragitto non poteva mancare una visita al meraviglioso Santuario di Santa Maria in Camurano, coi suoi preziosi affreschi! La stessa è stata guidata dal rappresentante dell’Associazione Culturale “Il Murello” Giuseppe Mariucci che, con l’aiuto dell’interprete Jam Mc Harty, ha potuto illustrare i pregi di questo rarissimo monumento storico Agreste. Certamente molti avranno qui recitato una preghiera in ricordo di tanti immani sacrifici.
A 80 anni esatti dalla sua morte Montelparo, ne è questa la dimostrazione, ricorda “Giorgio” ancora con amore e gratitudine, nonostante che, coloro che lo hanno conosciuto e beneficiato del suo buon carattere e della sua presenza nelle campagne della contrada, siano ormai pochi e anziani.
La presenza a Montelparo e alla cerimonia di Fabrizio ed Eugenio, nipoti di Giuseppe Mazzoni, mostra la forza del legame del nostro paese con tante persone di origine montelparese! Questo dà continuità ad una storia tanto tragica quanto di disarmante bellezza, per la solidarietà, tenerezza, il reciproco soccorso e l’affetto che, in tempi in cui sembravano prevalere le barbarie, hanno prevalso sull’irragionevolezza della guerra.
“Sidney: tu hai dato la tua vita per altri e noi ti ricorderemo per sempre!”.