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San Benedetto, la Parrocchia di Sant’Antonio festeggia insieme ai Tipi Loschi il 150° anniversario della nascita di G.K. Chesterton

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Parrocchia Sant’Antonio di Padova di San Benedetto del Tronto, in collaborazione con la Società Chestertoniana Italia, la Compagnia dei Tipi Loschi, organizzano per mercoledì 29 maggio, una giornata di festa in occasione del 150° anniversario della nascita di G.K. Chesterton.

Il programma prevede, presso la Chiesa di Sant’Antonio di Padova:
– Alle ore 18.15 il Santo Rosario
– Alle ore 19.00 la Santa Messa, presieduta dal Vescovo Carlo Bresciani
– Alle ore 20.00, in Oratorio, una serata di festa dove si alterneranno personaggi, letture, Irish punk, pennette, porchetta e birre inglesi dei birrifici artigianali Opperbacco e Humus.

Padre Roberto Brunelli dichiara: “Pochi giorni dopo la sua morte, avvenuta il 14 giugno 1936, così lo ricordava Mircea Eliade: «La letteratura inglese ha perso il più importante saggista contemporaneo, e il mondo cristiano uno dei suoi più preziosi apologeti. L’Inghilterra è più triste e smarrita dopo la scomparsa di G.K. Chesterton. Le eresie moderne potranno diffondersi liberamente. Non ci sarà più la penna pungente di G. K. C. ad aspettarle. Non troveranno più l’avversario inarrivabile nella controversia, la sua sana intelligenza e il suo disarmante ottimismo. The Laughingh philosopher è stato chiamato. Il filosofo che ride. Ride perché è sfuggito al marchio della stupidità pretenziosa, perché ha smascherato l’immane stoltezza e l’insincerità che si celano dietro le eresie e le filosofie popolari. Ma ride al tempo stesso perché la vita è un romanzo sentimentale, perché il miracolo si compie senza sosta attorno a noi, perché la salvezza è certa… ».
In quegli stessi giorni anche il Papa, Pio XII , lo ricordò nominandolo defensor fidei e un po’ tutti i successivi romani pontefici si intrattennero con le sapide pagine del “filosofo che ride”. Albino Luciani lo inserisce tra i suoi Illustrissimi. Papa Francesco gli è debitore perché il suo pensatore di riferimento è quel Methol Ferré che si è convertito proprio grazie a Chesterton. Lo scrittore inglese è l’autore preferito di Benigni e lo era di Calvino, di Kafka e di Borges, che diceva: “Nessuno scrittore mi ha dato ore felici come Chesterton”.
Mercoledì 29 maggio ricorrerà il 150° anniversario della nascita di G.K.C. e la Parrocchia di S. Antonio di Padova di San Benedetto, insieme alla Società Chestertoniana Italiana, presieduta dall’avvocato sambenedettese Marco Sermarini, vuole ricordare in vari modi il grande scrittore cattolico. Mons. Carlo Bresciani presiederà insieme al parroco p. Massimo Massimi alle 19.00 la S. Messa. Dopo le 20.00 nell’Oratorio i ragazzi dei Tipi Loschi prepareranno la cena (pennette varie, porchetta e bignè al cioccolato), accompagnata da buone birre artigianali di stile inglese. L’Associazione “Il portico di Padre Brown” penserà alla lettura di brani scelti di Chesterton. Tutto questo sembrerebbe uno strano guazzabuglio, ma come diceva il festeggiato “nel cattolicesimo la pinta, la pipa e la croce possono stare insieme” e “la gioia è il gigantesco segreto del cristianesimo”. Se non riuscirà tutto benissimo, mettono le mani avanti gli organizzatori, sappiate che “quando una cosa vale la pena di farla, vale la pena farla male”. Prenotate al più presto, entro il 26 maggio! Non mancate!”

Come ci ricorda la casa editrice Edizioni Ares: “Il 29 maggio del 1874 nasceva a Londra Gilbert Keith Chesterton, geniale autore di saggi, biografie, romanzi e poemi. Fu uno dei grandi interpreti del genere Mystery, con il personaggio ineguagliabile del prete detective, ma fu anche giornalista di razza, protagonista assoluto della scena culturale inglese della prima metà del Novecento.
Sono passati centocinquant’anni dalla sua nascita, ma Chesterton è più attuale che mai, con la sua difesa della ragionevolezza, con quell’uso magistrale del paradosso che sempre lo caratterizzò. Un paradosso mai fine sè stesso, non un gioco intellettuale, ma un metodo per risvegliare la mente e la coscienza.
Chesterton difese la bellezza della Fede, dell’annuncio della Salvezza che è una persona: Gesù Cristo. E lo fece con passione, con decisione, con simpatia, perfino. Morto a soli sessantadue anni nel 1936, fu veramente un “Uomo Vivo” – come dice il titolo di un suo celebre romanzo. Un cristiano controcorrente. E per questo dopo tanti anni è ancora attuale: perché il conflitto tra la Chiesa e il Mondo sta assumendo – negli ultimi tempi – dimensioni drammatiche”.

Per approfondire: https://www.edizioniares.it/studicattolici/g-k-chesterton-150-anni-dopo-e-un-uomo-vivo/

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