Dialogando con i bambini allo Stadio Olimpico, per il primo atto della Giornata mondiale dei bambini, il Papa ha fatto plasticamente vedere cosa significa fare pace, dando lui stesso la pace ad uno dei piccoli.
“Farò vedere un gesto di pace”, ha detto: “Questo è un gesto di pace. Io vorrei che tutti voi facciate questo gesto, con i bambini e le bambine che avete accanto, un gesto di pace”. “La pace è sempre possibile”, ha detto Francesco, “ma come si fa la pace? Come devo fare quando io ho un problema con un altro bambino?”. “Chiedere scusa e perdonare”, la risposta. “E nel nostro quartiere, nella scuola, c’è qualche lotta?”. “Sì”. “E’ importante andare avanti con la lotta?”. “No”. “Cosa dobbiamo fare?”. “Fare la pace”. “E come si fa la pace?”. “Perdonando e chiedendo scusa”. “Cosa posso fare perché il mondo sia migliore? Litigare? Parlarci amabilmente? Giocare insieme? Aiutare gli altri?”, le altre domande del Papa, salutate da un coro di “sì”. Secondo il Santo Padre, “facendo queste cose il mondo sarà migliore. Avanti e coraggio!”. “Come si fa per amare tutti?”, una delle domande dei bambini. “Dobbiamo incominciare ad amare dal poco, dai più vicini”, la risposta del Papa. “E’ vero che siamo tutti fratelli e sorelle?”, hanno chiesto ancora i bimbi. “È una domanda molto profonda”, ha commentato il Santo Padre: “è vero! Se siamo fratelli e sorelle, siamo amici?”. “Sì”. “Siamo nemici?”. “Sì”.