(Foto Calvarese/SIR)

Presentato questa mattina a Roma, nello spazio Esperienza Europa – David Sassoli, il decalogo realizzato da Retinopera che, in vista delle prossime elezioni per il Parlamento europeo in programma dal 6 al 9 giugno in tutta Europa, in Italia 8 e 9 giugno, vuole dare concretezza ai principi e ai contenuti della Dottrina sociale della Chiesa, sottolineando quanto già attuato dalle associazioni aderenti. “Le radici cristiane rimangono il fondamento d’Europa e il chiaro riferimento al fine di superare le criticità che vanno storicizzandosi come il contrasto tra i benefici ottenuti (materiali, sociali, ecologici e politici) e le forme di esclusione presenti (povertà, disuguaglianza, perdita di fiducia)”.

(Foto Calvarese/SIR)

Sono queste le motivazioni del documento presentato da Sonia Collicelli e Giafranco Cattai di Retinopera, partendo dal primo punto “Un’Europa per la pace” che deve essere una priorità, operando contro la guerra, prendendo in esame la Campagna ministero della Pace, che fa riferimento alla proposta europea del commissario per la pace, bloccatasi nella fase iniziale. “Un’Europa dei diritti umani”, il secondo punto che potrebbe ispirarsi al progetto “L’Italia sono anch’io”, la campagna promossa da 22 associazioni per riportare il tema della cittadinanza all’attenzione dell’opinione pubblica e al centro del dibattito politico. “Un’Europa solidale e accogliente” al terzo punto, quindi non solo i Corridoi umanitari già conosciuti ma anche l’altra proposta della Comunità di Sant’Egidio con i Corridoi lavorativi, oltre che la Campagna 070 con capofila Focsiv, Aoi, Cini e Link 2007, con il patrocinio di Asvis, Caritas italiana, Forum nazionale del Terzo settore e Missio. Per il quarto punto “Un’Europa della cultura”, il riferimento è al progetto “Questo è il mio corpo” della Comunità Giovanni XXIII contro la tratta delle donne. “Un’Europa del lavoro per tutti” che disegni nuovi modelli economici, come spiegato nel Manifesto di Assisi “Un’economia a misura d’uomo”.

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Per il sesto punto viene proposta “Un’Europa democratica e partecipativa”, con l’intenzione di far capire quanto sarebbe importante una partecipazione più attiva del mondo associazionistico per il quale si auspica maggiore ascolto da parte del Parlamento europeo, come presentato nel volume scritto a più mani “Piano B. Uno spartito per rigenerare l’Italia”. Il settimo punto del decalogo è “Un’Europa per la natalità”, per cercare di affrontare la situazione allarmante presentata dall’Ucid che, entro il 2030, prevede 1,5 milioni di lavoratori in meno e quindi il sistema pensionistico al collasso. “Un’Europa dello sviluppo sostenibile”, l’argomento dell’ottavo punto per chiedere maggiori investimenti per quanto riguarda il green deal, restato troppo indietro per Retinopera che propone come progetto virtuoso “Abbiamo riso per una cosa seria” promosso da Coldiretti e Focsiv. “Un’Europa del Terzo Settore e dell’associazionismo” al nono punto, evidenziando come l’Italia sia il paese con il patrimonio più alto in questo senso, esempio quindi di gratuità per favorire lo sviluppo di reti, aggregazioni e cooperazioni tra associazioni, enti ed espressioni della società civile. L’ultimo punto del decalogo riassume in un certo senso tutti i precedenti, “Un’Europa per il bene comune”, che pone l’attenzione sull’operato di tutte le realtà di Retinopera, per fare cultura su uno stile di vita dai valori altruistici ed inclusivi.

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