ASCOLI PICENO – È stata Ascoli Piceno la città scelta dalla Scuola di Formazione Teologica della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto come meta dell’uscita didattica di fine anno accademico 2023/2024. Il viaggio, alla scoperta della storia e dei tesori artistici del capoluogo di Provincia, è avvenuto Sabato 1 Giugno ed è durato l’intera giornata. Presenti cinque docenti della SFT: la prof.ssa Francesca Benigni, vicedirettrice della Scuola e docente di Sacramentaria, don Francesco Mangani, docente di Mariologia, don Gian Luca Pelliccioni, docente di Teologia Fondamentale, la prof.ssa Giancarla Perotti, docente di Storia delle Religioni, e il prof. Andrea Viozzi, docente di Teologia dell’Arte. Presente anche l’ing. Alessio Perotti, segretario della Scuola, che ha organizzato l’uscita insieme al direttore, don Lorenzo Bruni. Oltre venti gli studenti della Scuola che hanno preso parte alla gita fuori porta e che hanno ricevuto una piacevole sorpresa: il saluto del vescovo delle due Diocesi del Piceno, Mons. Gianpiero Palmieri.
Queste le parole che Mons. Palmieri ha rivolto ai pellegrini in un clima di cordialità e familiarità: “Sugli studi teologici, il giudizio più recente e anche più interessante, secondo me, lo fa papa Francesco nell’introduzione alla costituzione apostolica Veritatis Gaudium, in cui il nostro Pontefice afferma che non si fa teologia in accademia, dalla scrivania, ma la si fa con la vita. Non è un caso che quest’anno, per la prima volta, ad Ancona, i corsi teologici siano comuni sia per l’ITM (Istituto Teologico Marchigiano), frequentato prevalentemente da coloro che si sanno formando per diventare presbiteri, sia per l’ISSR (Istituto Superiore di Scienze Religiose), che invece normalmente è aperto ai laici. Questo secondo me, è molto bello, perché questa distinzione va eliminata. Perché? Perché è la vita che interroga la Chiesa, sia preti che laici. Questo dice papa Francesco e questo ritengo molto importante“.
Mons. Palmieri ha poi ringraziato la Scuola di Formazione Teologica per la collaborazione, nata tra le due Diocesi del Piceno, già prima che venisse nominato vescovo di San Benedetto. Attualmente, infatti, tra gli studenti iscritti alla Scuola, ci sono anche i candidati al Diaconato Permanente della Diocesi di Ascoli Piceno.
A seguire il vescovo ha spiegato il significato della stanza in cui ha ricevuto il gruppo, la Sala del Discernimento, e ha anche illustrato le opere d’arte presenti al suo interno. Prima di congedarsi, ha invitato tutti i presenti a degli incontri di formazione biblico-spirituali che si terranno in estate, dall’11 al 14 Luglio 2024.
L’incontro è avvenuto alle ore 12:30, al secondo piano di Palazzo Roverella, al termine della visita al Museo Diocesano, ospitato al piano sottostante, dove il gruppo di viaggiatori aveva avuto l’opportunità, durante la mattinata, di ammirare una preziosa raccolta di arte sacra, importante espressione della cultura del territorio ascolano, che comprende preziosi dipinti di Carlo Crivelli, Pietro Alemanno e Cola d’Amatrice, il ciclo di affreschi di Marcello Fogolino raffiguranti episodi della vita di Mosè, la statua di Sant’Emidio di Pietro Vannini, oltre a varie sculture lignee ed in pietra e a frammenti decorativi, arredi ed argenterie sacre, tra i quali anche una croce, donata da papa Niccolò IV, contenente una preziosissima reliquia della Santa Croce.
Oltre al Museo, numerosi sono stati i luoghi raggiunti dal gruppo di studenti e docenti. Al mattino i pellegrini hanno visitato il Duomo di Sant’Emidio, sotto la guida sapiente ed esperta del prof. Andrea Viozzi, il quale ha incantato gli studenti, raccontando la genesi, il contesto storico e le caratteristiche delle opere architettoniche, scultoree e pittoriche presenti all’interno dell’edificio sacro: in particolare il polittico di Sant’Emidio dell’artista Carlo Crivelli, il pregevole paliotto in argento che ricopre l’altare, le due tele di Ludovico Trasi, raffiguranti il Battesimo di Polisia e la Decapitazione di Sant’Emidio, tutte opere preziose conservate all’interno della Cappella del Santissimo Sacramento; invece nella cripta, sotto al presbiterio, la tomba di Sant’Emidio, il gruppo marmoreo di Lazzaro Giosafatti raffigurante Sant’Emidio che battezza Polisia, i preziosi mosaici raffiguranti la storia della Chiesa ascolana, gli antichi affreschi risalenti ai sec. XIII e XIV che sono stati scoperti durante i lavori di restauro partiti nel 2019.
Nel pomeriggio, invece, dopo una gustosa pausa pranzo in centro, i viaggiatori hanno intrapreso due camminate verso due punti di interesse della città picena: una verso Sant’Emidio alle Grotte, dove hanno visitato dapprima le grotte e di seguito il piccolo museo emidiano; l’altra verso il complesso di San Serafino, ove hanno visitato la chiesa in cui è conservato il corpo del Santo. Ad accompagnare gli studenti in questa seconda parte della giornata, è stato don Francesco Mangani, il quale, come un moderno ed illuminato Virgilio, ha condotto i pellegrini alla scoperta di luoghi meno conosciuti dai turisti, ma ricchi di storia e spiritualità.
Un contributo significativo all’uscita didattica è stato dato anche da don Gian Luca Pelliccioni, docente di Teologia Fondamentale alla SFT, e da Massimo Turla, candidato diacono nella Diocesi di Ascoli Piceno e già direttore del locale Museo Diocesano.
Soddisfatto il direttore don Lorenzo Bruni, il quale dichiara: “La Scuola di Formazione Teologica è giunta al cinquantesimo anno dalla sua fondazione e negli anni è cresciuta molto sia nelle discipline insegnate sia nel numero degli studenti iscritti, arrivando a svolgere un ruolo di autorevole luogo di formazione. Lanciata da padre Giuseppe Crocetti nel Novembre del 1974, all’interno della Congregazione dei Padri Sacramentini, la Scuola fu tra le prime nella regione marchigiana. Nell’ultimo decennio, invece, la Scuola ha operato sotto la diretta responsabilità del vescovo Carlo Bresciani, che l’ha voluta rilanciare come luogo formativo e segno per tutta la nostra Diocesi, invitando i fedeli ad approfondire la loro cultura teologica ed invitando anche i parroci a sollecitare i fedeli a frequentarla, così da dare maggior contenuto e fondamento al proprio credere. Mi fa piacere che il nuovo vescovo Gianpiero Palmieri, nel suo discorso di saluto alla nostra comunità diocesana, tra le collaborazioni già avviate tra le due Diocesi, abbia citato anche la nostra Scuola e mi auguro che questo primo incontro sia foriero di ulteriori incontri e collaborazioni anche per il futuro”.