COMUNANZA – “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che Io darò è la mia carne per la vita del mondo”.
Qual è il significato di questa festa? E come l’ha vissuta la comunità di Comunanza?
Con la festa del Corpus Domini, di antica tradizione, si rende lode e si adora il Corpo e Sangue del Signore, come Egli lo ha donato nell’istituzione del Sacramento dell’Eucarestia. Gesù si rende vivo e presente in quel pane e in quel vino consacrati dal sacerdote, dono infinito per noi che si rinnova di continuo.
La processione simboleggia il cammino che Gesù compie in mezzo all’umanità, la sua reale presenza nella storia ieri, oggi e sempre. La processione prende spunto da quella che venne compiuta dallo stesso papa Urbano IV che il 19 Giugno 1963 portò tra le strade il sacro lino macchiato del sangue di Cristo, che era stato recato per le vie della città insieme a numerosi prelati e ai fedeli venuti da ogni luogo .
Anche a Comunanza, nonostante una mattinata con il tempo avverso che poi è migliorato, si è svolta la consueta processione del Corpus Domini per le vie del paese, dopo la celebrazione della Santa Messa delle ore 18:00.
L’Ostia Consacrata, deposta nell’ostensorio e devotamente portata dal vicario parrocchiale Don Pino Raio, coperti dal baldacchino sorretto dai confratelli della Confraternita del Santissimo Sacramento, ha iniziato il percorso stabilito.
Il corteo si apriva con la croce portata da un Ministro Straordinario della Comunione, con a fianco le candele portate da due chierichetti; seguiva poi la locale Banda Musicale, i bambini che hanno ricevuto la Prima Comunione e i ministranti; al centro il baldacchino con il sacerdote e l’Ostia consacrata; in coda i lettori, le autorità e la numerosa popolazione.
Tutti insieme hanno percorso l’intero tragitto passando per le vie ornate da tanti petali di fiori, numerose infiorate rappresentanti l’ostia e tanti addobbi sulle finestre delle case.
Il corteo si è fermato quattro volte davanti ai rispettivi altarini preparati accuratamente da alcune famiglie con drappi, fiori e immagini dell’Ostia consacrata. Durante queste fermate, si sono letti alcuni passi del Vangelo di Matteo e di Giovanni , meditando su alcune riflessioni suggerite dai lettori e unite alle preghiere del Sacerdote.
Al rientro in Chiesa Don Pino, prima ha intonato il “Tantum ergo” e poi ha impartito la benedizione a tutti i presenti. La celebrazione si è conclusa con il ringraziamento di Don Pino a tutti i partecipanti, al coro della chiesa, ai bambini della Prima Comunione accompagnati dalle Catechiste, alla Banda musicale, ai ministranti , alla Confraternita del S.S. Sacramento, ai lettori e al Sindaco Alvaro Cesaroni.