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Acquaviva Picena, grande successo di pubblico e di critica per lo spettacolo “Docu80”

ACQUAVIVA PICENAGrande successo di pubblico e di critica per lo spettacolo “Docu80”, andato in scena presso il Teatro Ventidio Basso in Ascoli Piceno, che l’Istituto “G.B. Spontini” di Ascoli Piceno ha realizzato in collaborazione con la “Koreutica” della dott.ssa Maria Luigia Neroni e con il Patrocinio del Comune di Ascoli Piceno.

La coordinatrice dell’Istituto Spontini, prof.ssa Maria Puca, ha sottolineato che chiamare “Docu80” semplicemente saggio di fine anno è troppo riduttivo, l’evento ha rappresentato molto di più, “Docu80” ha ripercorso, servendosi dei brani e delle colonne sonore del decennio “ottanta”, la storia, i personaggi più illustri, gli eventi indimenticabili che hanno cambiato per sempre il mondo. Lo spettacolo, che ha visto l’esibizione degli allievi dell’Istituto e della “Koreutica”, ha riscosso un enorme successo ed ha emozionato i presenti che oltre a constatare la bravura degli allievi, ha rivissuto un periodo “magico” della storia italiana e del mondo intero. La regia dello spettacolo è stata affidata alla dott.ssa Letizia Neroni, Direzione scena, video editor Paola Capretti, Responsabile backstage Simona Capriotti, Backstage: Monica Natali, Ombretta Capriotti, Tiziana Capriotti, Marisa Quinzi, Agnese Capriotti, Elvira Fioravanti, Responsabile parterre Maria Elena Gabrielli. Esibizione della prof.ssa Giusy Di Biase con Achille Priori e Zaccaria Santarsiere. Esibizione di Lucia Baltaccini, Vittoria D’Alessio e Margherita Monti dirette dalla prof.ssa Angela Crocetti. Salvatore Cattano, Sofia D’Ottavi e Lucia Flavia Rodilossi diretti dalla prof.ssa Victoria Viola. Partecipazione canora di Massimiliano Civita e Paolo Rossetti. Sofia Diletta Tempera diretta dai prof. Paolo e Francesco Aceti.

La dott.ssa Maria Luigia Neroni, direttore artistico de la “Koreutica”, ha gentilmente rilasciato una riflessione riguardo lo spettacolo: “La Koreutica, da sempre impegnata nella formazione delle nuove generazioni, non solo profonde lo studio della tecnica accademica, ma crede fortemente nel bagaglio culturale che la danza può offrire ai giovani. Anche questo spettacolo di fine anno vuole rappresentare uno spunto di riflessione per i nostri allievi. La storia, anche quella recente, ci insegna che i muri si possono abbattere, oggi come ieri. I nostri giovani presenti sul palco, sono lo specchio di un’Italia che fa ben sperare e noi educatori dobbiamo continuare a instillare loro curiosità ed entusiasmo”.