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Vescovo Bresciani: “Chi non si lascia ferire dall’amore, non sa amare”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Da una parte ci viene presentato il grande amore di Dio e dall’altra la nostra natura umana che non comprende il Suo Amore. Tratti umani che descrivono un amore grandissimo di Dio. Un amore che è stato compreso gradualmente anche dal Popolo di Israele”.

Con queste parole il Vescovo Carlo Bresciani ha aperto la propria riflessione in occasione della Santa Messa presieduta, venerdì 6 giugno, presso il Monastero Santa Speranza di San Benedetto del Tronto.

Vescovo Breciani: “San Paolo scrive agli Efesini che il mistero nascosto nei secoli è questo Amore di Dio che ha creato l’universo e che coinvolge tutto il Creato.
Prima l’idea era che ogni nazione avesse il suo dio.
Come Israele aveva il proprio dio che era più grande degli altri dei.
La rivelazione di Dio per ogni creatura, attraverso Gesù, comprendere questa immensità che supera ogni conoscenza – afferma San Paolo -, non è semplice, spesso non riusciamo a comprenderlo.
Quando parliamo di amore, capiamo a cosa ci riferiamo, ma l’immensità dell’amore di Dio, che si è manifestato con Gesù Cristo, non riusciamo a comprenderlo fino in fondo.
San Paolo ci dice che possiamo cercare di comprenderlo se siamo radicati nella carità, in quell’amore dedito al bene, che è quell’Amore di Dio che manda Gesù per il bene dell’umanità.

L’amore di Dio è un amore crocifisso, un passo ulteriore verso la comprensione dell’amore di Dio. Un amore trafitto. Che cosa significa questo?
In questo cuore trafitto c’è il segreto più grande dell’amore.
Oggi forse è ancora più difficile comprenderlo, perché l’Amore di Dio in Gesù si manifesta in un amore che è capace di soffrire per amore. In questo c’è la verità dell’amore.
Chi non si lascia ferire dall’amore, non sa amare. Per questo noi mettiamo al centro il crocifisso, l’emblema più grande dell’Amore, perché, quando si ama, ci si espone all’essere feriti.

Un amore così porta dentro la Santità di Dio. Più riusciamo ad amare così, più riusciamo ad entrare nel cuore di Dio.
La Santità è entrare nel vivere questa carità, seppur con i nostri limiti umani. Vivere la carità di Cristo e restare fedeli: anche questo costa.
Non c’è nessuna autenticità umana, se ci ritira quando costa.
La capacità umana si dimostra nel restare fedele al bene.

Vogliamo pregare per la santificazione di tutti i sacerdoti e di ciascuno di noi.
La via è quella che Gesù ci ha insegnato e ha vissuto. La Santità è fatta di una cosa sola: imparare ad amare.
Non è compiere cose mirabolanti, ma è imparare ad amare come Gesù ama ciascuno di noi”.