SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il percorso di alimentazione e salute, avviato lo scorso anno nei Centri diurni comunali per disabili “Biancazzurro” e ”Arcobaleno”,  e organizzato con il contributo di Slow Food,  prosegue con “l’orto bio in rete”.

Un progetto favorito dal fatto che entrambi i Centri diurni sono dotati da quest’anno di spazi verdi dove svolgere attività rieducative e socializzanti per gli ospiti. Il Biancazzurro di recente ha messo a disposizione uno spazio adiacente alla struttura da dedicare all’orto che, grazie anche al Servizio Ambiente del Comune, è stato preparato per la messa a dimora degli ortaggi.

Giovedì 6 giugno, al “Biancazzurro”,  l’Orto Bio “Bruni” di Grottammare ha donato piantine bio sinergiche che saranno messe a dimora e curate dagli ospiti dei Centri insieme ai loro operatori, a tirocinanti formati, a familiari volontari con il coinvolgimento di  servizi di comunità e del privato sociale.

Nel corso della giornata gli esperti hanno fornito informazioni non solo sulla coltivazione ma anche sul valore di questa attività: coltivare un orto serve a dare il giusto valore al cibo, permette di acquistare meno prodotti provenienti da colture industriali,  fa recuperare il senso della comunità, insegna il rispetto verso l’onesto contadino che si prende cura, oltre che della sua famiglia, della comunità avendo una cura rispettosa dell’ambiente.

“L’orto bio di rete” dei Centri Diurni vuole dunque avere anche un valore rieducativo e di sostegno all’integrazione per il benessere di tutti gli ospiti.

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