Silvia Guzzetti
Televisione, radio e giornali hanno parlato per giorni della triste storia dei tre neonati abbandonati, in tempi diversi, dagli stessi genitori, a Londra. Baby Elsa, baby Harry e baby Roman sono stati lasciati, piccolissimi, per strada, affidati alla carità dei passanti. Elsa, che aveva meno di un’ora di vita e il cordone ombelicale ancora attaccato, è stata ritrovata a Newham, sobborgo del settore est della capitale britannica, al freddo, da una persona che portava a spasso il cane.
La sua sopravvivenza è stata un vero miracolo.
Era avvolta, infatti, in un asciugamano, dentro una borsa, benché il termometro segnasse 5 gradi sotto lo zero. Harry e Roman, invece, i fratellini, sono stati abbandonati nel 2017 e nel 2019, rispettivamente, e poi dati in adozione. Ad Elsa, invece, è toccato l’affido. La loro storia ha scioccato il Regno Unito, dove è piuttosto raro che bambini così piccoli vengano lasciati per strada dai genitori, perché l’assistenza sociale e le associazioni caritatevoli funzionano abbastanza bene ed esiste una rete sociale alla quale i genitori possono ricorrere se proprio non ce la fanno. Non è quello, però, che è capitato in questo caso.“Il caso di questi tre fratellini è davvero straordinario”, ha dichiarato Lorraine Sherr, professoressa dell’University College a Londra, che studia il fenomeno dell’abbandono di minori. “Non mi sono mai trovata a fare i conti con un fatto del genere. Direi che, in questo caso, la mamma dei tre bambini aveva, quasi sicuramente, problemi mentali”.Benché sull’inchiesta, che è stata aperta sui tre bambini, venga mantenuto il massimo riserbo, la giudice Carol Atkinson, della East London Family Court, la sezione famiglia del Tribunale londinese della parte orientale della capitale britannica, ha deciso di autorizzare la “Bbc” e l’agenzia “Press Association” a rendere pubblico l’accaduto. Certo il caso è protetto dalle norme a tutela della privacy delle persone coinvolte ma, secondo la giudice, si tratta di una storia di “grande interesse collettivo” che può portare a una riflessione sui problemi familiari e su quelli legati alle disuguaglianze che affliggono il Paese e la capitale. Insomma con il suo appello la giudice spera di facilitare il ritrovamento dei genitori anche se questi ultimi, fino ad oggi, non si sono fatti vivi.
Elsa – il nome è stato scelto dagli infermieri dell’ospedale di Newham che l’hanno curata, in omaggio alla protagonista del film “Frozen” – gode, per il momento, di buona salute ed è già stata affidata ad una coppia di genitori.Secondo i media britannici si sa molto poco delle ragioni che portano dei genitori ad abbandonare i figli. Secondo uno degli ultimi studi su questi casi, che risale al 2009, meno di un terzo delle madri che decidono di affidare i figli alla strada vengono ritrovate. Nel caso di baby Elsa, baby Harry e baby Roman, la famiglia e il loro caso non erano conosciuto dai servizi sociali, prova che dovevano trovarsi in condizioni davvero difficili.
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