Si è svolta martedì pomeriggio nel reparto femminile del carcere di Rebibbia a Roma, la visita del card. Matteo Maria Zuppi che, proprio da questo luogo da poco visitato da Papa Francesco, ha simbolicamente rappresentato la vicinanza della Chiesa italiana a detenute e detenuti, attraverso il dono della Cei di ventilatori a tutti i carceri d’Italia, che serviranno alle persone più bisognose per difendersi dal caldo estivo. “Siamo al fresco, però fa caldo”, ha scherzato Nadia Fontana, direttrice del carcere femminile di Rebibbia, cha ha accolto il presidente della Cei, ringraziandolo per il dono e sottolineando l’importanza della vicinanza della Chiesa, anche attraverso volontari e cappellani come don Andrea Carosella per quanto riguarda il suo carcere, “vengono qui con uno spirito di carità e ci aiutano su tutto, tutto l’anno, senza pretendere nulla. Non fanno proselitismo, non vogliono che ci sia conversione, ma sostengono questa comunità di bisognosi, anche noi operatori, che abbiamo bisogno di essere sostenuti”. Anche il card. Zuppi ha gestito l’incontro in modo informale, scherzando con le persone incontrate, facendo notare che seppur sia un piccolissimo gesto, anche l’amore vero è contraddistinto da piccoli gesti, mentre quello con tante parole spesso è ingannevole. “È come un regalo di una madre”, le parole del presidente della Cei che, citando Papa Francesco quando dice “chi ha sbagliato non resti sbagliato”, ha aggiunto, “io dico chi ha sbagliato non resta sbagliato. Cioè ha sbagliato, ma non è tutto sbagliato”. Presente alla cerimonia anche don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane, che ha evidenziato quanto la Cei sia impegnata a sostenere le persone in carcere, i cappellani ed i progetti che vengono portati all’interno dei penitenziari per contribuire al riscatto di detenute e detenuti. “La Chiesa è vicina a voi, vi aiuta, vi sostiene e, soprattutto, vi aiuta quando uscirete fuori. Quella è la parte più terribile, quando uscendo fuori rischiate di trovare tante porte chiuse, e la Chiesa è una comunità dalle porte aperte”, ha dichiarato don Grimaldi, trovando la risposta del card. Zuppi che ha sottolineato, “qui si ricomincia” e, copiando il gesto dei bambini quando si portano una mano alla bocca, ha soffiato verso i presenti concludendo “ecco, prendetevi questo bacio dalla Chiesa”.