M.Michela Nicolais
“Continuiamo a pregare per la pace. La guerra sempre è una sconfitta sin dall’inizio. Preghiamo per la pace nella martoriata Ucraina, in Terra Santa, in Sudan, Myanmar e dovunque si soffre per la guerra. Preghiamo tutti i giorni per la pace”. È appello di Papa Francesco al termine dell’udienza di ieri in piazza San Pietro, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana. Poi il riferimento alla Giornata mondiale del rifugiato, che si celebra oggi: “Siamo tutti chiamati ad accogliere, promuovere, accompagnare e integrare quanti bussano alle nostre porte. Gli Stati si adoperino per assicurare condizioni umane e facilitare progetti di integrazione”. Infine l’invito a pregare per il “caro popolo cinese, questo popolo nobile e così coraggioso, che ha una cultura così bella”.
“Io sulla mia scrivania ho un’edizione in ucraino del Nuovo Testamento e dei Salmi, da un soldato morto in guerra, che mi è stato inviato. E lui pregava, nel fronte, con questo libro”,
ha rivelato a braccio il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata ai salmi, “una grande sinfonia di preghiera il cui compositore è lo Spirito Santo”.
“Tutti i Libri della Bibbia sono ispirati dallo Spirito Santo, ma il Libro dei Salmi lo è anche nel senso che è pieno di afflato poetico”, ha spiegato Francesco: “I salmi hanno avuto un posto privilegiato nel Nuovo Testamento. Infatti, vi sono state e vi sono ancora edizioni che contengono insieme il Nuovo Testamento e i Salmi”. “Non tutti i salmi – e non tutto di ogni salmo – può essere ripetuto e fatto proprio dai cristiani e ancor meno dall’uomo moderno”, ha precisato il Papa, poiché “riflettono, a volte, una situazione storica e una mentalità religiosa che non sono più le nostre”, ma “questo non significa che non sono ispirati. Ciò che più raccomanda i salmi alla nostra accoglienza è che essi sono stati la preghiera di Gesù, di Maria, degli apostoli e di tutte le generazioni cristiane che ci hanno preceduto”.
“Io mi domando: voi pregate con i Salmi, qualche volta?
Prendete la Bibbia, il Nuovo Testamento, e pregate un salmo? Per esempio, quando siete tristi per aver peccato pregate il Salmo 50?”, ha chiesto a braccio il Papa alla folla di pellegrini riunita in piazza San Pietro: “Ci sono tanti salmi che ci aiutano ad andare avanti”, ha assicurato ancora fuori testo: “Prendete l’abitudine di pregare con i salmi. Io vi assicuro che sarete felici!”. “Non possiamo solo vivere dell’eredità del passato: è necessario fare dei salmi la nostra preghiera”, il monito: “È stato scritto che, in un certo senso, dobbiamo diventare noi stessi autori dei salmi, facendoli nostri e pregando con essi . Se ci sono dei salmi, o solo dei versetti, che ci parlano al cuore, è bello ripeterseli e pregarli durante il giorno.
I salmi sono preghiere per tutte le stagioni:
non c’è stato d’animo o bisogno che non trovi in essi le parole migliori per trasformarli in preghiera”. Secondo Francesco, infatti,
“i salmi ci aiutano ad aprirci a una preghiera meno centrata su noi stessi: una preghiera di lode, di benedizione, di ringraziamento; e ci aiutano anche a farci voce di tutto il creato, coinvolgendolo nella nostra lode”.
I salmi, in sintesi, “ci permettono di non impoverire la nostra preghiera riducendola solo a richieste, a un continuo ‘dammi, dacci..’”. “Impariamo dal Padre nostro, che prima di chiedere il pane quotidiano dice: ‘Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà’””, l’invito: “Lo Spirito Santo, che ha regalato alla Chiesa Sposa le parole per pregare il suo Sposo divino, ci aiuti a farle risuonare nella Chiesa di oggi, e a fare di questo anno preparatorio al Giubileo una vera sinfonia di preghiera”.