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San Benedetto, Prosegue la Festa in onore del beato Pier Giorgio Frassati. Oggi l’incontro con padre Bruno De Cristofaro

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prosegue, presso il Centro “La Contea” a San Benedetto del Tronto, in via  Santa Lucia n.25, la Festa in onore del beato Pier Giorgio Frassati. Oggi pomeriggio si terrà l’incontro “Sei una piccola creatura in un mondo molto vasto” con padre Bruno De Cristofaro.
Digressioni tolkieniane a conclusione di un’avventura che ha cambiato la vita a studenti, educatori e genitori.

Il Centro Educativo “La Contea” è ormai da qualche anno una viva realtà sanbenedettese immersa nella zona collinare di Santa Lucia. Grazie alla sinergia di alcuni enti del terzo settore, è diventato luogo di incontri e di rinascita per coloro che vogliono partecipare alla costruzione di un “mondo buono”, prendendosi cura della natura e di uno spazio verde aperto a tutti.

Gli organizzatori affermano: “Sarebbe bello se l’annata dell’Opera Chesterton appena trascorsa si chiudesse, come nel libro dello Hobbit di Tolkien, con una rimpatriata di vecchi amici che fumano la pipa davanti ad un fuoco scoppiettante, tirando le somme di un’avventura straordinaria. ‘Allora le profezie delle vecchie canzoni si sono rivelate vere, più o meno!’ disse Bilbo. ‘Ma certo!’ rispose Gandalf. ‘Non crederai mica, spero, che ti sia andata bene in tutte le tue avventure e fughe per pura fortuna, così, solo e soltanto per il tuo bene? Sei una bravissima persona, e io ti sono molto affezionato; ma in fondo sei solo una piccola creatura in un mondo vasto!’. ‘Grazie al cielo!’ replicò Bilbo ridendo, e gli porse la borsa del tabacco. Qui si pesa la maturazione e la grandezza dell’eroe: quel che prima dell’impresa lo spaventava a morte, l’essere nient’altro che una piccola creatura, ora è per lui motivo di profonda gratitudine! Bilbo ha scoperto di non essere in balia della pura fortuna, in questo mondo così vasto. E non è quello che vorremmo per noi stessi e più ancora per i nostri figli, per i nostri educandi? Che dopo essersi scandalizzati oltremodo della propria debolezza, mentre l’universo e la storia appaiono procedere incuranti di loro, scoprono finalmente il posto assegnatogli dalla Divina provvidenza, il compito per il quale sono nati. Così da entrare con una gratitudine invincibile dentro la prova che li aspetta dietro l’angolo. Anche i nostri ragazzi hanno faticato per mesi, tra letture, laboratorio, attività…..e tante altre ‘cose fastidiose che fanno far tardi a cena’. Ma se infine hanno imparato a riconoscerle e ad apprezzarle per le avventure che sono, allora hanno fatto un buon lavoro, hanno terminato questa parte della corsa e, grazie al cielo, hanno conservato la loro hobbitudine!”

Redazione: