Per il Santo Padre, “non dobbiamo perdere l’occasione di pensare e agire in un modo nuovo, con la mente, con il cuore e con le mani, per indirizzare l’innovazione verso una configurazione centrata sul primato della dignità umana”. “Questo non va discusso”, ha ammonito Francesco, auspicando “un’innovazione che favorisca sviluppo, benessere e convivenza pacifica e che protegga i più svantaggiati. E ciò richiede un ambiente normativo, economico e finanziario che limiti il potere monopolistico di pochi e consenta allo sviluppo di andare a beneficio di tutta l’umanità”. Parlando dell’Intelligenza artificiale il Papa ha rimarcato che “è un tema che merita particolare attenzione”, perché “influenza in modo dirompente l’economia e la società e può avere impatti negativi sulla qualità della vita, sulle relazioni tra persone e tra Paesi, sulla stabilità internazionale e sulla casa comune”. Francesco ha ricordato che “ho trattato dello sviluppo tecnologico nell’enciclica Laudato si’ e nell’esortazione apostolica Laudate Deum, e dell’Ia nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace di quest’anno e, pochi giorni fa, nell’intervento al G7”. Il Papa ha ribadito l’importanza di riflettere circa “le opportunità e i rischi connessi allo sviluppo e all’utilizzo dell’Ia, con un approccio trasversale e soprattutto con uno sguardo antropocentrico, e avendo ben presente il pericolo di un rafforzamento del paradigma tecnocratico”. “L’analisi multidisciplinare – ha osservato – è fondamentale per cogliere tutti gli aspetti attuali e prospettici dell’Ia, i vantaggi che può apportare in termini di produttività e crescita e i rischi che può comportare, per individuare le corrette modalità etiche di sviluppo, utilizzo e gestione”.