MONTALTO DELLE MARCHE – In occasione dell’ingresso del vescovo Gianpiero Palmieri nella Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone -Montalto, il nostro giornale diocesano “L’Ancora”, in collaborazione con il giornale “La Vita Picena” della Diocesi di Ascoli Piceno, ha realizzato un’edizione straordinaria cartacea in cui sono state presentate tutte le Vicarie delle Diocesi Picene riunite nella persona del Vescovo.
Per la Vicaria “Beata Maria Assunta Pallotta”, abbiamo intervistato il sindaco di Montalto delle Marche, ma purtroppo, a causa di un problema in fase redazionale, la sua intervista non è stata stampata correttamente come previsto.
La pubblichiamo qui, integralmente.
Sindaco Daniel Matricardi, com’è la situazione nel suo Comune e quali sono i rapporti con gli altri Comuni della Vicaria?
Nonostante le quotidiane difficoltà, che tutti siamo chiamati ad affrontare, e la mole di scadenze amministrative che talvolta ci annebbia la vista della bella realtà che ci circonda, la situazione nel nostro Comune è generalmente positiva. Questo per noi è un periodo caratterizzato da una forte spinta verso il cambiamento e l’innovazione, grazie anche alle opportunità che abbiamo colto e che speriamo porteranno sempre più valore a Montalto e a tutta l’area circostante.
E i rapporti con gli altri Comuni della Vicaria Beata Maria Assunta Pallotta sono molto collaborativi e basati su una lunga tradizione di cooperazione: basti pensare che con alcuni dei paesi della Vicaria abbiamo addirittura il medesimo Istituto scolastico omnicomprensivo. Lavoriamo quindi insieme per affrontare questioni comuni e promuovere iniziative che possano beneficiare l’intera area interna. Tutto questo perché siamo convinti che la sinergia con i Comuni di Castignano, Comunanza, Force, Montedinove, Montelparo, Montemonaco e Rotella sia fondamentale e rappresenti un concreto valore aggiunto per il bene di tutte le comunità.
Quali sono le peculiarità del territorio che rappresenta?
Il nostro è un territorio ricco di storia e bellezze naturali, e sempre crescente è il numero di turisti e visitatori che ci fanno visita, grazie anche alle numerose iniziative che proponiamo durante tutto il corso dell’anno. Possiamo vantare un patrimonio culturale straordinario, tra musei e monumenti storici, molti dei quali purtroppo al momento non sono agibili a causa del terremoto 2016, ma che presto torneranno ad aprire le loro porte. E ancora le preziose chiese tra Montalto e le frazioni di Porchia e Patrignone. Tra tutte, spicca la Cattedrale di Santa Maria Assunta, per costruire la quale Sisto V – originario di Montalto – fece addirittura spianare un colle. E a Sisto V si deve anche l’ormai conosciutissimo Reliquiario di Montalto, esempio pregiato di arte orafa parigina del 1300, che il nostro Papa donò proprio alla sua “patria carissima” e che, siamo certi, tornerà presto esposto a Montalto. Il paesaggio montaltese è poi caratterizzato da colline verdeggianti, vigneti e uliveti che contribuiscono alla nostra economia agricola, oltre alla tradizione artigianale e alla produzione enogastronomica: da sempre elementi distintivi dei nostri luoghi.
Come vede il tessuto sociale ed economico e quali sono le problematiche più urgenti ancora da risolvere?
Il tessuto sociale del nostro territorio è di certo vivace e appassionato, grazie anche alla dedizione dei nostri concittadini e all’attività instancabile delle numerose associazioni locali. Ma, tra le problematiche che caratterizzano i nostri borghi, ce n’è di certo una comune a tutte le aree interne, quindi anche a Montalto: penso al forte spopolamento che rischia di rendere sempre meno attrattivi i nostri paesi, andando ad intaccare il tessuto economico, culturale e sociale che li tiene in vita. Proprio per invertire questa tendenza abbiamo colto l’opportunità imperdibile del PNRR, grazie all’investimento “Attrattività dei Borghi” del Ministero della Cultura. Montalto delle Marche è quindi oggi protagonista di un piano di rigenerazione che sta portando nell’area un radicale cambiamento urbano, sociale, culturale ed economico, da attuarsi entro il 2026, con il progetto “Metroborgo MontaltoLab. Presidato di Civiltà Future”. Ma non solo, perché abbiamo anche altri progetti per rivitalizzare il nostro territorio, come un piano di residenzialità per giovani famiglie nel centro storico e un grande progetto per valorizzare e rifunzionalizzare la produzione ortofrutticola della preziosa Valle dell’Aso.
Quanto è importante la collaborazione tra le Istituzioni, la Diocesi e le Parrocchie?
La collaborazione tra le Istituzioni civili, Diocesi e Parrocchie è di fondamentale importanza, soprattutto in un territorio fatto di tanti piccoli borghi. Lavorare insieme ci permette di comprendere meglio e in modo tempestivo le esigenze delle comunità, offrire supporto a chi è più in difficoltà, costruire un cammino e un percorso di crescita condiviso e organizzare momenti di aggregazione necessari per rafforzare il senso di appartenenza e coesione sociale. Penso quindi che la sinergia tra questi attori rappresenti un vero e proprio pilastro della nostra comunità.
Quali attività ha previsto per i prossimi mesi?
Nei prossimi mesi abbiamo un serrato programma di attività e progetti da portare avanti e concludere, con un timing dettato soprattutto dalle scadenze del PNRR. Tante e diversificate le azioni che continueremo a portare avanti, partendo dall’attenzione alle famiglie, ai nostri giovani e ai più fragili. Passando poi per i numerosi cantieri, ognuno dei quali rappresenta un pilastro di una comunità che ha tanta voglia di guardare al futuro: dalla salute allo sport, dalla residenzialità alla cultura. E ancora: gli sforzi a favore di un turismo sempre più vivace e di un’economia che sappia ripartire dal proprio valore, come nel caso del grande progetto di valorizzazione della produzione ortofrutticola della Valle dell’Aso.
Che messaggio di saluto vuole mandare al vescovo Carlo Bresciani?
Oltre alle numerose attività nell’ambito dei festeggiamenti per il V Centenario della nascita di Sisto V, che il Vescovo Bresciani ha guidato con dedizione e attenzione, abbiamo condiviso anche molte altre occasioni di incontro e collaborazione per l’intero ambito diocesano. Desidero quindi esprimere a Monsignor Bresciani un sentito ringraziamento per la sua guida spirituale e il suo impegno per le nostre comunità parrocchiali.
Cosa chiede al vescovo Gianpiero Palmieri per la sua Vicaria e cosa gli augura per il suo cammino pastorale nella nostra Diocesi?
Al vescovo Gianpiero Palmieri chiedo di sostenere la nostra Diocesi, la nostra Vicaria e soprattutto le nostre Parrocchie con la stessa dedizione e passione che ha già dimostrato come Pastore della Diocesi di Ascoli Piceno. Gli auguro un cammino pastorale ricco di soddisfazioni, come guida essenziale per il benessere spirituale e sociale della nostra comunità. Come sindaco di Montalto delle Marche, continuo a mettermi a disposizione con spirito di collaborazione, per operare al meglio e al servizio dei nostri territori, per essere sempre pronto alle necessità che sono più a cuore alle nostre comunità.
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