Foto e video di Simone Incicco

MONTALTO DELLE MARCHE – È avvenuto nella mattinata di ieri, Domenica 7 Luglio 2024, l’ingresso dell’arcivescovo Gianpiero Palmieri nella Città di Montalto delle Marche. La prima tappa del nuovo vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto è stata presso la Casa di Riposo “Avvocato Galli”, dove mons. Gianpiero ha incontrato gli ospiti, accompagnato dal vicario generale don Patrizio Spina, dal parroco delle quattro comunità montaltesi don Lorenzo Bruni, dall’amico don Edmondo Massari della Diocesi di Lodi, dai diaconi Walter Gandolfi, Emanuele Imbrescia e Flaviano Natale (detto Natalino) Marinozzi e dal primo cittadino del Comune di Montalto Daniel Matricardi.

Dopo una breve sosta nella Basilica Concattedrale Santa Maria Assunta alle ore 9:00, l’arcivescovo si è diretto alla residenza per anziani “Avvocato Galli”, un’azienda pubblica di servizi alla persona che prende il nome da un illustre e benemerito cittadino montaltese, appunto l’avvocato Vincenzo Galli, il quale alla sua morte, con gesto di grande generosità, non avendo eredi diretti, lasciò tutti i suoi beni ai poveri di Montalto. Il parroco don Lorenzo Bruni ha spiegato al vescovo Gianpiero che la struttura, che in un primo momento era una villa privata della famiglia Colletta, fu anche luogo di romitaggio, che addirittura ospitò le monache clarisse dopo le soppressioni degli ordini religiosi; acquisita poi dal Comune montaltese, è divenuta sede della casa di riposo.

Qui il vescovo ha incontrato il mondo della fragilità, in particolare gli anziani, i malati e il personale che li assiste, salutandoli ad uno ad uno.
Un’operatrice ha poi dato il benvenuto ufficiale a mons. Palmieri con queste parole: “Eccellenza Reverendissima, è con grande emozione, gioia, gratitudine ed affetto, che la accogliamo in questa nostra grande famiglia. Ringraziamo il Signore per questo momento di grazia, che oggi lei dona alla nostra struttura.
Dopo l’emergenza sanitaria, stiamo lentamente tornando alla normalità, seppure sono tante le ansie, le preoccupazioni e le incertezze di chi a volte fa fatica a vedere una via d’uscita, una luce. La sua presenza è, per noi, un grande dono dello Spirito Santo, perché diventa un segno di speranza e di incoraggiamento per continuare a svolgere il nostro lavoro con generosa disponibilità ed entusiasmo, testimoniando l’amore che il Buon Dio ha per tutti i Suoi figli.
Eccellenza, ci perdoni fin d’ora la familiarità che adotteremo nei toni e nelle parole, ma in questa casa tutti, ospiti e personale, siamo abituati ad accogliere le persone come dei papà, delle mamme, dei fratelli e dei nonni. Noi tutti vorremmo abbracciarla e ringraziarla. C’è chi vorrebbe chiederle una parola di conforto, chi una carezza e chi solo un sorriso da portare nel cuore, ma già soltanto con la sua presenza è riuscito a portare la speranza e ad accendere un grande sorriso sui nostri visi. La portiamo a conoscenza del fatto che noi, da oggi, la considereremo sempre uno di noi!
A nome di tutti, con paterna benevolenza, le diciamo grazie per averci fatto visita e le diamo il più caloroso benvenuto nella nostra città, certi che sarà guidare con amore e lungimiranza i fedeli delle due Chiese sorelle di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto.
Con stima e rispetto, le chiediamo di ricordarci sempre nelle sue preghiere, come noi faremo per lei“.

Dopo aver ringraziato per le belle parole ed aver ascoltato insieme la Parola di Dio, il vescovo Gianpiero si è rivolto agli ospiti della casa di riposo, dicendo: “Quando la vita ci mette di fronte ad un momento di grande fragilità, ci si ritrova insieme. Non più soltanto nelle proprie famiglie, ma facendo una famiglia nuova, allargata, come quella in cui vivete voi. Proprio oggi il Vangelo ci dice una cosa molto importante. Gesù dice che nessun profeta è ben accetto in patria e nemmeno a casa sua. E, pur avendo un mamma e un papà santi, come erano Maria e Giuseppe, tuttavia Gesù afferma che più importante della famiglia naturale è la famiglia dei figli di Dio. E, in un’altra pagina del Vangelo, ci dice anche: ‘Chi fa la volontà del Padre mio è per me fratello, sorella e madre’. Voi oggi vi ritrovate in una famiglia che non è quella dei vostri figli o parenti – che magari vi vengono anche a trovare – ma è quella fatta da tutte le persone che vivono qui insieme a voi. Qui siamo chiamati a fare famiglia, ovvero a volerci bene. È brutto invecchiare, continuando a farsi male, come due sorelle novantenni che ho conosciuto e che continuavano a litigare come quando erano ragazzine. Quanto è bello, invece, quando, costituendo una famiglia, impariamo a stare insieme in una comunità. Anch’io, divenendo vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, ho allargato la mia famiglia. Sento tutti voi come dei nonni o dei genitori. Se siamo così, ovvero famiglia di Dio, diciamo insieme la preghiera dei figli di Dio”.

Dopo aver detto la preghiera del Padre Nostro, il vescovo Gianpiero ha ripetuto un gesto molto significativo già vissuto Domenica scorsa, durante la visita al Biancazzurro: ha chiesto infatti a due malati di dargli una benedizione, prima di benedire a sua volta tutti i presenti, anziani ed operatori della struttura.

La visita alla casa di riposo, animata dal coro della parrocchia San Pietro Apostolo di contrada Lago in Valdaso, ha registrato altri tre momenti rilevanti.
Prima di tutto l’emozione di una signora che, commossa per l’incontro con il vescovo Gianpiero, ha pianto per molti minuti e si è placata solo dopo l’abbraccio di un’operatrice che l’ha pazientemente calmata.
Poi la preghiera di un’altra signora ospite della struttura. Queste le sue parole: “Carissimo vescovo, grazie della sua preziosa visita. A lei vorremmo chiedere di donarci la pace e la serenità in questa stagione della nostra vita. Le chiediamo infine di pregare per noi, affinché la nostra fede non venga mai a mancare”.
Infine il gesto di gratitudine di un anziano, che ha donato al vescovo Gianpiero un Rosario, un oggetto a lui tanto caro.

L’incontro si è concluso con un momento di convivialità all’aperto, nel piazzale antistante la struttura, dopo il quale il vescovo Palmieri ha ripreso il suo cammino verso la seconda tappa del suo ingresso a Montalto delle Marche: Palazzo Paradisi, dove ad attenderlo c’erano i consiglieri comunali, gli assessori e le associazioni di volontariato della Città.

 

 

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