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San Benedetto, La visita del Vescovo Palmieri alle Suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione

DIOCESI – “Carissimo Vescovo Gianpiero, grazie di aver accolto volentieri l’invito a visitarci nella nostra casa. Le suore che hanno fatto gli esercizi spirituali, provenienti da varie comunità, le danno il più cordiale benvenuto, insieme a me”.

Con queste parole si è aperto il saluto di Suor Maria Paola Giobbi, Superiora Generale della Congregazione delle Suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione, al Vescovo Gianpiero Palmieri in visita all’Istituto e alla Congregazione presso la sede di San Benedetto del Tronto.

Suor Maria Paola: “Con noi è felice di salutarla, P. Francesco Russo, Oblato di San Giuseppe, cappellano della nostra comunità di Roma, che ha guidato molto bene gli Esercizi Spirituali. Abbiamo voluto condividere la gioia di questo incontro con altre persone a noi care: la presidente dell’Associazione Amici del Marcucci e Madre Tecla, Antonietta Ettorri, la dottoressa Gemma Fiorilli di Roma, da quarant’anni commercialista dell’Istituto, la dottoressa Mariolina Pirottina, che vive con noi in questa casa da trent’anni e l’amica docente suor M. Grazia Bianco, Missionaria della Scuola, a noi legata anche per motivi di studio presso l’Università Lumsa.
Ricordiamo, Eccellenza, la sua prima visita in questa casa, Domenica 28 Gennaio scorso, con il vescovo Carlo, in occasione del convegno per insegnanti e genitori delle nostre scuole del territorio dal tema ‘Il servizio dell’Evangelizzazione della scuola cattolica nel contesto culturale e sinodale’”.
A quel tempo forse lei già sapeva cosa oggi è avvenuto e noi lo avevamo intuito.
La ringraziamo di aver abbracciato la nuova Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto. Il popolo di Dio e i sacerdoti l’hanno accolta con tanta gioia e noi siamo contente a maggior ragione di averla come Padre e Pastore di due territori a cui ci sentiamo particolarmente legate: Ascoli, perché è la città dove è sorta la Congregazione e dove sono nati, vissuti e morti il Fondatore e la Confondatrice; la Sua nuova Diocesi, perché è stata santificata dalla fervente predicazione del venerabile Marcucci, prima con numerose missioni popolari, poi come Vescovo di Montalto per ben 28 anni. In questo stesso territorio si è sviluppata maggiormente la Congregazione, specialmente nel secolo scorso.

Vorrei ora presentarle brevemente le nostre comunità che operano nella Sua nuova Diocesi. In questa casa di San Benedetto del Tronto, abbiamo due comunità: una per le suore malate e l’altra dedita all’attività. Lavoriamo nella scuola; abbiamo iniziato nel 1960 con la scuola dell’Infanzia, poi nel 2003 abbiamo aperto la scuola Primaria e recentemente il Nido. Dagli anni Ottanta, nel periodo estivo, accogliamo famiglie che vengono a trascorrere periodi di riposo e di spiritualità e vari gruppi di adolescenti e giovani. La nostra presenza a San Benedetto risale al 1958, quando il Comune ci chiamò per l’assistenza agli anziani, opera che poi abbiamo lasciata, ma ci ha meritato il dono del terreno dove è sorta l’attuale opera.
Qui a San Benedetto abbiamo lavorato per vari anni anche nella guida della vivace scuola dell’Asilo Merlini, accanto alla Cattedrale. Attualmente lì svolgiamo solo l’insegnamento della Religione Cattolica nelle due sezioni funzionanti.
Da 110 anni siamo presenti a Cupra Marittima: questa, dopo la Casa madre, è la comunità più longeva. Le suore insegnano nella scuola dell’Infanzia e sono impegnate nella catechesi e nelle attività parrocchiali.
Dall’Ottobre del 1931 siamo presenti a Sant’Egidio, in una casa dell’opera del mezzogiorno dei Padri Discepoli, fondati da don Minozzi; le suore sono impegnate nella scuola dell’Infanzia e nella catechesi parrocchiale.
Dal 23 Settembre del 1933, siamo presenti a Colonnella (TE) per la Scuola dell’Infanzia e la catechesi. Due anni fa, la scuola dell’Infanzia è stata assorbita da quella statale. Le suore sono rimaste per la catechesi e il servizio liturgico domenicale, ma all’inizio del presente anno, a motivo della malattia e morte di una consorella che lavorava lì, la nostra presenza si è limitata al Sabato e alla Domenica.
Siamo presenti a Centobuchi dall’Ottobre del 1952, nella casa dell’Opera del Mezzogiorno dei Padri Discepoli. Attualmente svolgiamo l’insegnamento della religione nelle varie sezioni della Scuola dell’Infanzia. Nel Luglio del 2021, per i tanti disagi causati dai lavori di restauro post terremoto, abbiamo affidato la scuola ad un’Associazione con il titolo di parità e il nome di ‘Maria Immacolata’.
È commovente l’amore e la stima che la gente sempre ha fatto sentire alle suore, ma la diminuzione delle vocazioni, la malattia e la dipartita delle sorelle anziane, ci ha costrette a chiudere varie altre case nel territorio. Alcune delle ultime a Martinsicuro, Villa Rosa e Faraone.
Vogliamo accettare con fede e umiltà la diminuzione delle vocazioni, ma continuare a vivere la fatica e la ricchezza dell’interculturalità, perché il carisma educativo-mariano della Congregazione possa sempre fecondare la Chiesa e il mondo.
Siamo molto grate allo Spirito Santo perché ci sta permettendo di riscoprire, comprendere meglio e diffondere la ricchezza spirituale che il venerabile Francesco Antonio Marcucci e Madre Tecla Relucenti ci hanno lasciato.
Come Lei sa, vorremmo che questa eredità e forza di santità continuasse a diffondersi sempre più nelle Diocesi e suscitasse la fiducia nel popolo di Dio di affidarsi all’intercessione di questi due ascolani per ottenere il miracolo, richiesto per la loro glorificazione.
Siamo certe che il suo cuore sensibile di Padre e Pastore ci aiuterà a realizzare questo sogno, che affidiamo anche all’intercessione di Maria Immacolata nel 280° anniversario della fondazione della Congregazione che stiamo celebrando.
Le assicuriamo la nostra quotidiana preghiera, il nostro affetto e il desiderio di collaborare con Lei per il bene delle nostre chiese. Le auguriamo copiosi frutti spirituali e le chiediamo di benedirci”.

 

Il vescovo Palmieri, dopo aver ringraziato la Superiora Generale Suor Maria Paola Giobbi, ha riflettuto sull’importanza dell’ascolto in particolare dei giovani e di farsi loro prossimi. Mons. Palmieri: “Signore, che cosa vuoi che facciamo? Questa è la domanda che rivolgiamo al Signore, quando siamo nell’incertezza. E da questa situazione di disagio e di sofferenza nascono scelte profetiche.

Raccogliamo l’eredità di chi ci ha preceduto e continuiamo a camminare insieme. Sicuramente emergerà la volontà di Dio anche sull’orientamento della missione. Non diamo nulla per scontato.

Occorre coraggio per proporre la bellezza della vita religiosa e del sacerdozio. I giovani stanno cercando Dio, si pongono domande di senso, ma non trovano risposte. Hanno bisogno di adulti significativi che sappiano proporre nuovi percorsi di spiritualità, legati alle tradizioni delle famiglie religiose e anche alla bellezza della natura. Abbiamo la forza di seguire queste nuove proposte e di lasciarci interrogare?”