“Solo insieme troviamo le soluzioni, sia come Chiesa che come Paese”. Lo ha affermato ieri il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, che ha invitato ad avere uno “sguardo unitario” intervenendo all’incontro dei vescovi delle “aree interne” che in svolgimento fino a domani. Il porporato ha messo in evidenza l’importanza delle “aree interne che hanno la forza di essere comunità, luoghi dove i legami si rinsaldano e ci si ritrova”. In esse, ha aggiunto, “vediamo tutto il Paese nella sua unitarietà: è folle non farlo”.
“Occorre partire dalle ‘periferie’, espressione felice di Papa Francesco, per capire anche tutto il resto. Il centro, infatti, si capisce dalle periferie”, ha ricordato il card. Zuppi sottolineando che “tutte le comunità sono importanti, anche quelle più piccole, e che le aree interne non sono il passato. Sono il presente e ci indicano il futuro”. In questo senso, ha osservato, “non si tratta di accanimento terapeutico, ma di un discorso di fiducia e di futuro”. Che richiede di abbandonare schemi superati, anche sul versante della pastorale: “Che cosa è oggi la parrocchia?”, ha domandato il presidente della Cei, rilevando che “la mobilità cambia tutto, mentre abbiamo categorie vecchie e rischiamo di rimanere ancorati a quelle”.
Rivolgendosi alla trenta di vescovi provenienti da 14 Regioni e riuniti al Centro “La pace”, il card. Zuppi ha definito le aree interne “un’indicazione per tutta la Chiesa, in quanto in esse vediamo problemi che esistono anche nel resto d’Italia, come ad esempio la questione delle unità pastorali”. Senza dimenticare quella degli anziani: “Viviamo di più, la speranza di vita è aumentata. Ecco perché – ha evidenziato – dobbiamo far sì che la pastorale degli anziani non sia solo di contenimento o palliativa, ma aiuti la loro valorizzazione in un’ottica di evangelizzazione e arricchimento intergenerazionale”. “C’è – ha aggiunto – una dimensione di collegialità e fraternità: abbiamo tutti gli stessi problemi e le stesse difficoltà”. Per questo, le “aree interne sono indispensabili per capire l’insieme: cerchiamo di trovare insieme soluzioni, che poi avranno delle declinazioni diverse, nelle specificità dei diversi territori”, ha affermato il presidente della Cei. “Se c’è un investimento serio e l’appoggio delle aree metropolitane, le aree interne ripartono”, la convinzione del card Zuppi che, riferendosi a recenti statistiche che confermano la “continua diminuzione delle nascite e il marcato invecchiamento della popolazione” ha auspicato “politiche serie e stabili a sostegno della natalità e della famiglia”. Secondo il porporato, occorre puntare sull’accoglienza: “Un’idea seria di accoglienza – ha ammonito – può dare futuro alle aree interne e anche al nostro Paese”.