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Crisi idrica, sindaco Rocchi: “L’acqua è poca e va ridistribuita”

GROTTAMMARE – Rimodulare le fasce orarie di interruzione del flusso idrico per gestire la carenza di acqua potabile, in un momento di alta affluenza turistica: questo il contenuto dell’incontro informativo promosso dall’Amministrazione comunale questo pomeriggio.

L’iniziativa ha condotto a Palazzo Ravenna alcuni esponenti del CIIP spa – il direttore generale Giovanni Celani e il vice direttore tecnico Carlo Ianni – e un gruppo di operatori economici maggiormente penalizzati dal provvedimento disposto dalla società di gestione del servizio idrico a partire da venerdì scorso, 12 luglio, a causa dell’innalzamento dei livelli di emergenza.

Fortemente voluto dal sindaco Alessandro Rocchi, anche a completamento dei contatti intrattenuti con i vertici CIIP negli ultimi giorni, l’incontro ha portato alla proposta di rimodulare le fasce orarie di chiusura, posticipandole da un minimo di 30 minuti a 2 ore per cercare di mitigare i disagi, pur mantenendo la soluzione tecnica già in vigore delle 8 ore consecutive di interruzione, la quale, va ricordato, riguarda solo alcune aree del territorio comunale a nord del Tesino e un’area circoscritta in zona Ischia.

In particolare: per la zona centro, 22.30-6.30 dalla domenica al giovedì e 23.30-7.30 venerdì e sabato; per il vecchio incasato e Grottammare nord, 23-7 dalla domenica al giovedì e 24-8 venerdì e sabato.

Nel ricordare la necessità di un utilizzo parsimonioso della risorsa idrica (un promemoria in calce), a margine della riunione, coordinata dalla consigliera alle Attività produttive Cristina Baldoni, presente insieme agli assessori Rossi e Talamonti e alla consigliera Vitarelli, il sindaco Rocchi richiama all’uso parsimonioso dell’acqua (come già espresso nell’ordinanza nr. 56 del 18 giugno scorso): “L’acqua è poca e va ridistribuita su tutto il territorio di competenza del CIIP spa. Sicuramente, questa emergenza durerà fino a tutta la stagione turistica, che nel nostro caso triplica i consumi di acqua, e potrebbe riproporsi l’anno prossimo. Il suggerimento, pertanto, è di dotarsi di impianti di accumulo in attesa che venga completata la realizzazione del potabilizzatore del lago di Gerosa, prevista nel 2026”.

L’ordinanza vieta espressamente:

La cittadinanza è invitata a collaborare adottando comportamenti responsabili per contribuire ad ottimizzare l’utilizzo della risorsa idrica, in previsione di un eventuale perdurare dell’attuale situazione climatica.