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Podcast Susanna Faviani: Racconti di antichi fiori e giardini

GROTTAMMARE – Passeggiando nel cassetto della memoria il pensiero corre agli antichi giardini di Grottammare. Vi erano delle differenze, sembra assurdo ma è così: un conto erano quelli della “marina”, un altro quelli del “vecchio incasato”, cioè del Paese Alto. Ovviamente si tratta di dettagli, ma per chi sa coglierli è così. In quelli della “Marina” vi erano dei fiori tramandati e diffusi via talea o con lo scambio dei tuberi dalle nonne: non mancavano mai le calle e le rose.

In quelli del Paese Alto vigeva quella rusticità gradevole fatta di cocci, materiali di recupero, povertà e colore: gerani, violacciocche, capperi e piante a foglie verdi. Prima del recupero e consolidamento, le mura del paese alto conservavano tra le fessure dei mattoni fiori che facevano capolino, generati da semi di secoli fa, sempre rinnovati ad ogni nuova stagione. Dalle mura pendevano fiori di capperi bianchi e viola, eleganti come orchidee, ma anche ciuffi di gialle ginestre e qualche geranio solitario il cui seme, magari volato da qualche balcone antico, aveva trovato una casetta comoda nel terriccio polveroso tra due vecchi mattoni. Così pure per le violacciocche, che colorate, a volte gialle a volte viola o vinaccia, punteggiavano silenziose le vecchie mura. Quei fiori caparbi spuntati tra le mura testimoniavano che le donne di sempre avevano coltivato a bellezza nella sua rustica semplicità, come inno alla vita.

Le Calle moderne, olandesi, sono più piccole di quelle rustiche locali
Questa una foglia di calla nostrana, rustica
Un comune geranio. Al Paese Alto i gerani erano molto coltivati, spesso in materiali di recupero: vecchie latte, barattoli e rendevano molto poetica la passeggiata tra le case povere, prima della ristrutturazione del borgo.more
Un fiore antico : il nasturzio. Veniva riprodotto per seme ed era tipico dei giardini del paese alto perchè le sue foglie, dal sapore acidulo, venivano talvolta utilizzate in insalata insieme all'erba spontanea "porcacchia" per condire i pomodori d'estate.more
Susanna Faviani: Giornalista pubblicista dal '98 , ha scritto sul Corriere Adriatico per 10 anni, su l'Osservatore Romano , organo di stampa della Santa Sede per 5 anni e dal 2008 ad oggi scrive su L'Avvenire, quotidiano della CEI. E' Docente di Arte nella scuola secondaria di primo grado di Grottammare.