DIOCESI – Si è svolta Lunedì 22 Luglio a Ripatransone, una riunione della Consulta Laicale della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, alla quale ha partecipato anche il nuovo vescovo Gianpiero Palmieri.
Presenti don Gianni Croci, referente diocesano per la Pastorale, Mascia Moretti, segretaria della Consulta, e i rappresentanti dei vari movimenti, cammini, associazioni e gruppi attivi ed impegnati in Diocesi: Stefania Farroni e Maria Giuseppina Scartozzi per il movimento Gloriosa Trinità, Luigi e Paola Bruni, vice responsabili del Cammino Neocatecumenale, Lorenzo De Angelis, in rappresentanza dei Gruppi del Vangelo della Tenda del Magnificat, Tonino Verdecchia, responsabile del Gruppo di Rinnovamento nello Spirito, Ilario Persiani, in rappresentanza dei Corsi di Cristianità; Pierluigi Cosignani, referente del Movimento Fides Vita; Massimo Capriotti, in rappresentanza di Comunione e Liberazione. Gabriella Viviano, in rappresentanza del Centro Famiglia, consultorio di ispirazione cristiana; Stefania Ruta, referente per la Zona Picena dell’Agesci; Francesco Di Biagio, in rappresentanza della Compagnia dei Tipi Loschi, Mina Maccaferro, Nicola Palestini, Emanuela Mirchi del gruppo Equipe Notre-Dame, Lorenzo Felice, Presidente dell’Azione Cattolica diocesana, Gloriosa Trinità, Rosita Di Salvatore per l’Unitalsi, Marco Laudi referente dei cori delle parrocchie della diocesi.
L’incontro è stato soprattutto l’occasione per dare il benvenuto al vescovo Gianpiero e per illustrare brevemente la propria storia e la propria presenza in Diocesi.
Il vescovo Palmieri, dopo aver ascoltato attentamente le voci delle varie realtà, ha parlato ai presenti con un breve discorso: “Sono molto contento di incontrarvi e conoscervi e conoscere le singole realtà. È un luogo di comunione ed è molto importante poterlo custodire. La mia esperienza ecclesiale è legata alla Diocesi di Roma. All’interno della parrocchia sono cresciuto nell’ambito dell’Azione Cattolica e dello Scoutismo. Ho avuto modo di conoscere le varie realtà e i vari movimenti che rappresentate prima nella mia formazione e poi da parroco. Personalmente vedo delle potenzialità enormi nella collaborazione tra le due Diocesi che porterà poi all’unificazione”.
“Le sfide che abbiamo davanti – ha proseguito Palmieri – sono le sfide che ha la Chiesa Italiana: prima di tutto la trasmissione della fede. Nei momenti in cui si vivono grandi cambiamenti culturali, avvengono sempre delle sfide importanti.
Questa sfida mi sembra che ci abbia reso tutti più deboli e quindi più disponibili ad un cammino sinodale.
Tutti ci interroghiamo su cosa fare per la trasmissione della fede. Il primato dato all’evangelizzazione potrebbe cambiare alcune cose. Questo forse è il senso del cammino sinodale.
Cosa c’è di buono? Un esercizio credente e di fede. Al cuore c’è il discernimento, un esercizio credente che si fa in ginocchio: ‘Signore a quali cambiamenti ci chiami?’. Il frutto di tutto questo è quello che ci convince nel senso della fede. A questo punto si percepisce quello che il Signore ci sta ispirando, perché ci mette gli uni in ascolto degli altri, in ascolto verso Dio e in ascolto verso tutti per cogliere la realtà. Dio ci parla anche attraverso quello che si muove nel mondo, anche in negativo, con la secolarizzazione e il relativismo, quando nascondono degli elementi che ci provocano, come ad esempio il crescente bisogno di spiritualità dei ragazzi che non riusciamo intercettare. Stiamo vivendo un momento molto interessante in cui dobbiamo aprire queste tre finestre e porci solo una domanda: ‘Signore, Tu cosa vuoi da noi?’. Anche noi siamo chiamati alla conversione del cuore, che può aprire delle prospettive molto interessanti. Il Cammino sinodale deve mantenere un respiro spirituale profondo in quanto non deve avere solo un aspetto tecnico, ma anche spirituale. Il cristianesimo del futuro dovrà essere credente e spirituale – dice padre Karl Rahner – altrimenti la fede si svuoterà dall’interno. Dobbiamo dunque tornare alla scintilla dello Spirito per rianimare le comunità”.
Mons. Palmieri ha poi concluso con un monito: “Camminiamo insieme con molta sincerità e chiarezza e mettiamo al primo posto il Signore, la bellezza di essere Chiesa e la ricchezza della fede”.