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Ecumenismo: Morandini (teologo), “dire Creazione” significa fare riferimento “a un essere dell’ordine dell’amore, secondo una logica di dono e di gratuità”

(Foto Laura Caffagnini per il Sae)

Le nuove letture portano a nuove consapevolezze, ad esempio il fatto che “dire Creazione è ben più che dire natura, perché a questo termine si aggiunge il riferimento chiave a un essere dell’ordine dell’amore, secondo una logica di dono e di gratuità”.
Il teologo vede emergere soprattutto “la confessione del Creatore quale componente imprescindibile dell’architettura della nostra fede: come potremmo parlare di risurrezione se essa non fosse operata da Colui che è all’origine della vita stessa? Come potremmo davvero sperare per il cosmo e per la terra se in essi non operasse fin dall’inizio Colui in cui si radica ogni speranza? Per questo oggi, pur consci della delicatezza ermeneutica dell’affermazione, confessiamo con forza rinnovata – nel Tempo del Creato del 1° settembre, ma non solo – ‘Credo in Dio creatore del cielo e della terra’”.
Re-imparare a confessare il Creatore, ha affermato Morandini, non è solo un ritorno all’inizio, in quanto l’orizzonte è cambiato e la Scrittura cresce con il lettore. “Dobbiamo assumere la coscienza della nostra parzialità di lettori situati, ma anche capaci di assumere – da contesti sempre nuovi – spunti per comprendere sempre meglio le prospettive del testo”. Nelle conclusioni il teologo ha lasciato ai partecipanti delle domande: “Come vivere della natura in forma sostenibile, con quella lungimiranza provvidente che Dio usa nei confronti nostri e della terra? Come orientare le nostre esistenze personali e la vita assieme in tal senso? Come essere davvero custodi e non satana della terra? Come la nostra lettura delle Scritture ci impegna, ci illumina, ci sostiene in tale compito? Le nostre risposte non potranno essere ingenue, nel senso del mero ritorno all’antico: non si tratta di guardare ad un’origine ormai perduta, ma di imparare a declinare nello spazio della fede biblica un’attiva speranza, per la storia e per la creazione, per il mondo della vita tutta”.